Sarà un consiglio comunale caldo, l’ultimo dell’anno, quello che è stato fissato per giovedì 30 dicembre. Oltre al bilancio e alla querelle di via Oberdan per la quale Rinascita Civica Partecipare Vittorio ha distribuito nei giorni scorsi anche volantini di protesta e accusa di atteggiamento arrogante l’amministrazione, farà discutere anche la nuova interpellanza relativa al taglio di piante in via Rizzera.
Si tratta di decine di alberi, all’interno dei controviali ghiaiosi, altissimi pini marittimi, che una impresa sta in questi giorni tagliando, dopo che sono stati selezionati i più pericolosi.
Rinascita Civica e Partecipare chiedono di capire le scelte dell’amministrazione su quello che è l’arredo urbano, perché per i consiglieri Mirella Balliana e Alessandro De Bastiani sembrano scelte improvvisate e non basate su motivazioni scientifiche.
Non è bastata l’assicurazione dell’assessore ai lavori pubblici Bruno Fasan che in ogni caso le piante tagliate saranno rimpiazzate con essenze “più appropriate e che non superino un’altezza che può diventare pericolosa per l’incolumità della gente”. E per via Rizzera come annunciato ancora diversi mesi fa ci sarà pure un concorso di idee per la sua riqualificazione.
“Chiariamo che Vittorio Veneto non è solo via Oberdan o via Rizzera – puntualizza Fasan – e per quanto riguarda i pini marittimi, vanno tagliati, perché fino a quando la responsabilità civile e penale di eventuali danni è in capo al sindaco e all’assessore io farò quanto devo fare. Non possiamo attendere che cadano da soli quei pini che hanno 80 o 100 anni ma non sono nei luoghi a loro deputati. E tra l’altro sono su suolo pubblico e non privato quindi non ci sono tante discussioni da fare. Sono invece da fare scelte per la tutela della incolumità dei cittadini. E neppure mi preoccupano le interrogazioni, bisogna avere coraggio delle scelte sennò è meglio starsene a casa”.
“Se qualcuno poi – conclude – vuole sostituirsi alle responsabilità al sindaco o al sottoscritto perché non vuole che si tagli il pino davanti a casa sua, per quanto possa valere ci firmi una liberatoria per assumersi tale responsabilità. Attendo che qualcuno venga a firmare”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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