Vittorio Veneto, l’autopsia rivela che Giovanni Prati è morto almeno quindici giorni prima del suo ritrovamento

Quando il suo corpo straziato è stato ritrovato, Giovanni Prati era morto da almeno quindici giorni. Sarà molto difficile riuscire a stabilire quale sia la causa della sua morte.

Sono questi i primi risultati dell’autopsia effettuata oggi dal medico legale Alberto Furlanetto sul corpo del 56enne disoccupato ritrovato senza vita, nella sua abitazione di via del Fante a Vittorio Veneto, il 2 settembre scorso.

Il medico legale ha stabilito una data approssimativa del decesso che, dato l’avanzato stato di decomposizione del cadavere, risalirebbe ad almeno due settimane prima del ritrovamento.

Del corpo dell’uomo è rimasto poco: oltre alla decomposizione, a farne scempio sono stati i suoi adorati cani, due boxer e tre meticci, che erano chiusi dentro l’abitazione insieme a lui.

Il dottor Furlanetto ha effettuato una serie di prelievi e campionamenti di materiale biologico sui quali saranno eseguiti i test tossicologici per cercare di chiarire la causa della morte. E individuare, eventualmente, la presenza di sostanze che possano averla provocata.

Sarà praticamente impossibile, invece, accertare se i cani abbiano straziato il suo corpo quando era ancora in vita o se, come si suppone, lo abbiano attaccato per nutrirsi quando era ormai morto.

A dare l’allarme ai Carabinieri era stata una delle due sorelle di Prati, che vivono entrambe fuori città, preoccupate dal fatto di non riuscire a mettersi in contatto con lui.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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