La medaglia scippata dell’artigliere Bortolotto. Bastanzetti: da appuntare sul vessillo Ana di Vittorio Veneto

“Quella medaglia è stata scippata, ma senza polemica, dovrebbe ritornare appuntata sul vessillo dell’Ana vittoriese e non rimanere a Conegliano”.

Michele Bastanzetti, ricercatore storico del movimento Storia, ambiente cultura, dopo aver riportato alla luce l’eccidio di Melogno e il mancato riconoscimento di una medaglia d’oro al sottotenente Mario Da Re, perché assegnata dalla Repubblica di Salò, presenta e solleva una nuova questione alle sezioni Ana di Conegliano e Vittorio Veneto.

Proprio il 30 dicembre del 1942, 76 anni fa, a soli 22 anni moriva in azione di guerra Giovanni Bortolotto, di Orsago. Per quella eroica azione ricevette la medaglia d’oro al valor militare. Ma lui era originario di Vittorio Veneto, dove nacque e visse fino all’età di 11 anni prima che la famiglia si trasferisse.

“Ora la questione che sollevo è questa – dice Bastanzetti -. Perché la medaglia d’oro di Giovanni Bortolotto è appuntata sul vessillo Ana di Conegliano e non su quello di Vittorio Veneto, sua città natale, come sarebbe prescritto dalle relative normative vigenti? A Conegliano non basta averci scippato una lunga serie di servizi e manifestazioni? Ci porta via anche le medaglie d’oro?”.

Giovanni Bortolotto, fu arruolato nel gruppo Conegliano del 3° reggimento di artiglieria alpina della Julia che era di stanza a Conegliano.

Combatté valorosamente sul fronte greco-albanese meritandosi la Croce di guerra al valor militare. Ritornato in patria coi gradi di sergente ripartì subito per la sciagurata campagna di Russia dove, sul Don, diede prova della sua abilità di artigliere e del suo eroismo morendo il 30 dicembre 1942.

Gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare il 17 Ottobre 1949 con la seguente motivazione: “Capo pezzo di leggendario valore già distintosi sul fronte greco, durante un sanguinoso combattimento contro preponderanti forze avversarie era esempio superbo di sprezzo del pericolo e senso del dovere. Benché ferito a un braccio sostituiva il puntatore caduto e nonostante il martellante fuoco avversario, che stroncava altri due serventi, falciava dapprima col fuoco il nemico incalzante e poi contrassaltava con bombe a mano riuscendo a respingerlo. Riprendeva in seguito il tiro benché esausto per il sangue perduto, fino a quando nuovamente colpito si abbatteva sul suo cannone. Russia, 30 dicembre 1942”.

La questione dell’appartenenza della medaglia d’oro è annosa e più volte dibattuta tra i consigli direttivi delle sezioni. I parenti di Bortolotto la vorrebbero a Vittorio Veneto, dove è nato e vissuto la maggior parte della sua vita.

“La risposta – fanno sapere dalla sezione – è perchè così hanno a suo tempo deciso i rispettivi consigli direttivi sezionali delle due sezioni in causa. E a questo ci atteniamo”.

Come dire, inutile fare una guerra tra poveri, anche perché Bortolotto viene ricordato anche dagli alpini vittoriesi. Anzi un aggancio ci sarebbe: su motivazione e decreto il nome è Bertolotto. “Se Conegliano ha la medaglia d’oro al valor militare Bertolotto, – chiosa Bastanzetti – noi potremmo rivendicare quella di Bortolotto”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto di copertina: Marcadoc).
(Foto dell’articolo: per gentile concessione di Michele Bastanzetti).
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