Sabato prossimo 26 agosto ricorre la prima memoria liturgica del Beato Giovanni Paolo I, salito agli onori degli altari il 4 settembre 2022: la data – annunciata proprio nel corso del rito della beatificazione presieduto da Papa Francesco in Piazza San Pietro – coincide con il giorno della sua elezione al soglio pontificio, avvenuta il 26 agosto di 45 anni fa, nel 1978.
La scelta compiuta dal Vaticano ricade su un evento memorabile per Canale d’Agordo, piccola comunità montana che con l’elezione di Luciani entrò a pieno titolo nella storia della Chiesa cattolica e dell’umanità.
Le celebrazioni a Canale d’Agordo e Vittorio Veneto
Il paese natale del “Papa del sorriso” celebrerà la prima memoria liturgica sabato 26 agosto alle 16.30 con la messa presieduta dal cardinale Beniamino Stella, già postulatore della causa di beatificazione e cittadino onorario di Canale d’Agordo, nella piazza principale del paese, antistante la chiesa e dedicata proprio a Papa Luciani. L’appuntamento chiude tra l’altro la rassegna estiva dedicata a Luciani.
Vittorio Veneto – dove Luciani fu vescovo dal 1958 al 1970 – lo ricorderà invece il 4 settembre, a un anno esatto della beatificazione in Piazza San Pietro – molto partecipata dai diocesani e segnata da grande devozione -, con la “celebrazione eucaristica capitolare nella chiesa Cattedrale alle ore 18.30 presieduta dal vescovo Corrado Pizziolo” – informa il settimanale diocesano L’Azione – a cui “sono invitati particolarmente i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e consacrate e tutti coloro che vorranno unirsi nella preghiera al Beato Giovanni Paolo I”.
26 agosto 1978: l’elezione di Luciani al soglio pontificio
45 anni fa, all’indomani della morte di Paolo VI, avvenuta il 6 agosto 1978, il cardinale Luciani lasciò Venezia, dove era Patriarca, per recarsi al Conclave, iniziato il 25 agosto. Il giorno successivo, al quarto scrutinio, Luciani fu eletto Papa. Scelse di prendere il doppio nome di Giovanni Paolo I, in ossequio ai due pontefici che lo avevano preceduto, Giovanni XXIII e Paolo VI: proprio quest’ultimo, durante la sua visita a Venezia, onorò pubblicamente Luciani, imponendogli la propria stola davanti alla folla in Piazza San Marco, gesto che fu considerato “profetico” dagli organi di stampa.
Il 27 agosto rivolse il primo radiomessaggio Urbi et Orbi e recitò il primo Angelus in piazza San Pietro, rivolgendosi familiarmente ai fedeli: “Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente – disse -. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio. Uno ha detto: ‘Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l’aiuto per portarlo’. E l’altro collega: ‘Non abbia paura, in tutto il mondo c’è tanta gente che prega per il Papa nuovo’. Venuto il momento, ho accettato”.
“Dopo si è trattato del nome, perché domandano anche che nome si vuol prendere e io ci avevo pensato poco. Ho fatto questo ragionamento: Papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella Basilica di San Pietro, poi, benché indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla Cattedra di San Marco, in quella Venezia che ancora è tutta piena di Papa Giovanni. Lo ricordano i gondolieri, le suore, tutti. Poi Papa Paolo non solo mi ha fatto Cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di Piazza San Marco, m’ha fatto diventare tutto rosso davanti a 20 mila persone, perché s’è levata la stola e me l’ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso! D’altra parte in 15 anni di pontificato questo Papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la Chiesa di Cristo. Per questo ho detto: ‘Mi chiamerò Giovanni Paolo’. Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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