Rinasce l’Associazione nazionale dei Cavalieri di Vittorio Veneto: ieri la presentazione ufficiale al Museo della Battaglia

È rinata l’Associazione nazionale dei Cavalieri di Vittorio Veneto, una realtà che avrà ora il compito di conservare e trasmettere la memoria dei reduci del primo Conflitto mondiale, i quali hanno ricevuto proprio tale onorificenza dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Ancora oggi i parenti, i nipoti e i pronipoti dei Cavalieri, conservano il diploma di cavalierato, la medaglia d’oro e la croce greca al merito, che testimonia l’impegno di coloro che misero a rischio la propria vita per difendere la Nazione.

Un impegno che, proprio nella mattinata di ieri, sabato 19 marzo, è stato ricordato al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, con una cerimonia di presentazione dell’Associazione nazionale, preceduta dal tradizionale alzabandiera.

Una cerimonia, quella che si è tenuta poi all’interno del Museo, che è stata molto partecipata, con la presenza di rappresentanti delle associazioni d’Arma, primi cittadini, rappresentanti delle amministrazioni comunali e della politica locale, ma anche dei parenti di coloro che furono insigniti di tale onorificenza. 

L’ultimo dei Cavalieri di Vittorio Veneto fu Delfino Borroni, scomparso nel 2008 all’età di 110 anni.

L’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto venne istituito il 18 marzo 1968, in occasione del 50esimo anniversario della Vittoria, per poi lasciare spazio il 25 maggio del 1972 alla nascita vera e propria dell’Associazione nazionale che riuniva i reduci, ma anche le vedove e i discendenti di primo grado.

Poi, trascorsi alcuni anni dalla morte dell’ultimo Cavaliere, il progetto dell’associazione è stato ripreso in mano, per ridare linfa vitale a una realtà che esisteva da decenni.
“Il percorso per la rinascita dell’associazione era già iniziato qualche tempo fa, ma il Covid ha rallentato un po’ tutto”, ha spiegato il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto, non nascondendo quanto la pandemia abbia allungato di ben due anni la gestazione del progetto.

Nonostante tale realtà nel tempo fosse di fatto andata a morire, il Comune di Vittorio Veneto era comunque rimasto all’interno dell’associazione stessa, e proprio tale particolare è stata la molla che ha indotto a riprendere in mano le redini di un’iniziativa che non poteva spegnersi e far calare così il sipario sulla memoria dei reduci della prima Guerra mondiale.

“Questa è una giornata storica – ha dichiarato Mario Collet, sindaco di Follina e presidente dell’associazione, il quale ha ricordato il nonno materno, Cavaliere scomparso nel 1969 – e siamo qui grazie alla tenacia del gruppo promotore. Porto con orgoglio la medaglia di mio nonno e lo ringrazio per aver messo la sua vita a disposizione della patria. È necessario mantenere oggi la memoria per garantire libertà e democrazia”.

Memoria che, come è stato ribadito da più parti, deve essere trasmessa anche ai più giovani, assieme al concetto di sacrificio, così come non deve essere dimenticato il “compito di ricreare l’amor patrio”, secondo quanto affermato da Riccardo Bertolini, presidente della Consulta delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

Grande è la soddisfazione di essere arrivati a questo risultato“, sono state invece le parole pronunciate da Gabriele Prodomo, sempre della Consulta, il quale ha aggiunto che, a partire dal 1992, l’associazione aveva soltanto dei reggenti, mentre mancava un vero e proprio comitato nazionale: “Questa associazione deve avere tutta la sua forza e l’appello è quello di iscriversi”.

“Un vanto e un onore” è invece la definizione data da Antonella Uliana, assessore alla Cultura del Comune di Vittorio Veneto, anch’essa legata a tale esperienza da un fatto personale: “Ricordo quando tale onorificenza venne data dal Presidente Saragat a mio nonno materno e ricordo anche la sua incredulità per averla ricevuta. Per tutta la sua vita non ha mai dimenticato il fronte e i compagni caduti”.

Una cerimonia, quella di ieri, intrisa di ricordi, che si è conclusa con la presentazione dei soci onorari, tra cui la signora Lidia, figlia dell’ultimo presidente dell’associazione. Una mattinata con uno sguardo indietro, verso il passato, e un altro verso il futuro, per trasmettere al meglio la memoria di chi si è messo davvero in prima linea, a servizio e a difesa della patria.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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