Pat e Padel, la minoranza chiede un consiglio comunale straordinario. Miatto: “Nessuna revoca, sarà un giudice a decidere”

La struttura coperta per il padel al Marco Polo Sporting Center di Costa

I gruppi consiliari di minoranza (Partito Democratico, Marco Dus Sindaco, Partecipare Vittorio e Rinascita Civica) chiedono un Consiglio comunale straordinario per il ritiro delle delibere sul PAT (Piano di Assetto del Territorio) e sul permesso a costruire in deroga delle coperture dei campi da Padel dell’area Marco Polo Sporting Center.

“Dopo la risposta del sindaco (la scorsa settimana ndr) alla domanda di attualità sul pasticciaccio delle coperture dei campi da padel dell’area Marco Polo, non abbiamo potuto fare altro che chiedere un Consiglio comunale straordinario – commentano i consiglieri di minoranza – vista l’annunciata intenzione di non riportare in Consiglio comunale la vicenda per annullare la delibera già approvata.

Evidentemente – proseguono le minoranze – non è bastato né che le minoranze chiedessero in Consiglio il rinvio del punto, palesemente non istruito a sufficienza dagli Uffici, né il procedimento avviato dagli stessi Uffici pochi giorni dopo e sfociato nell’ordine di demolizione dei manufatti per far capire alla maggioranza che questa vicenda è stata gestita malamente dalla Giunta e a procedere per cancellare una delibera che sembra sempre più una sanatoria camuffata.

I dubbi sollevati anche da parte della Lega erano evidentemente fondati, altrimenti gli Uffici non avrebbero ordinato addirittura la demolizione delle coperture – continuano – ma resta anche un grossissimo punto di domanda sulle modalità con le quali l’Amministrazione ha rappresentato la situazione al privato”.

Negativa da parte delle minoranze anche la valutazione sulle modalità di approvazione della delibera di adozione del PAT: “Anche volendo dimenticare i tempi brutalmente ristretti della valutazione e discussione del documento, non possiamo tacere il fatto che i pareri di regolarità tecnica sono stati stilati in modo discutibile, mal indirizzando il Consiglio nelle scelte su alcuni degli emendamenti presentati dalle minoranze”.

Uno in particolare tra i pareri, ha raccolto le critiche dei Consiglieri di minoranza: “Sull’area Villaggio Margherita a San Giacomo ci è stato detto che vincolare l’area a servizi per la collettività avrebbe limitato il vincolo stesso a 5 anni, contrariamente alla proposta dell’Amministrazione che avrebbe imposto un vincolo senza limiti di tempo, ma così non è”.

Richiamando un orientamento già consolidato da tempo e ribadito anche recentemente dal Consiglio di Stato, i gruppi di minoranza ricordano, nella loro richiesta di cancellazione della delibera sul PAT, che “i vincoli per l’uso a servizi di un’area non sono vincoli espropriativi (che durano 5 anni e vanno poi rinnovati) ma conformativi e, quindi, senza scadenza”.

“Non è accettabile che un documento così importante si sia formato sulla base di presupposti così evidentemente sbagliati – affermano le minoranze – chiediamo quindi un nuovo dibattito”.

Il sindaco Antonio Miatto, durante il consiglio comunale di venerdì scorso, aveva risposto così alla domanda d’attualità illustrata dal consigliere Giulio De Antoni e incentrata sulla notizia, diffusa a mezzo stampa, di una “ordinanza di demolizione della struttura di copertura dei campi da padel al Marco Polo”: “Ritengo che non serva nessun provvedimento in autotutela di revoca – ha detto il primo cittadino -. Il definire d’interesse pubblico un completamento, un miglioramento o un ampliamento di una struttura a servizio dei cittadini, è un arricchimento e, come tale, l’interesse pubblico può essere manifestato indipendentemente da ulteriori verifiche che possano essere fatte successivamente. A questo punto, con ogni probabilità, sarà un giudice a dircelo se era regolare o no”.

Nella stessa seduta consiliare di sette giorni fa, l’esponente leghista Gianantonio Da Re ha spiegato il motivo della sua assenza al consiglio comunale del giorno precedente, rinviato dal presidente Paolo Santantonio per mancanza del numero legale: “Mi scuso per non essere stato presente ma arrivando da Strasburgo (Da Re è anche europarlamentare in carica ndr), purtroppo all’aeroporto di Basilea un allarme bomba ha cancellato tutti i voli, quindi ho dovuto peripeziare il rientro insieme all’amico Achille Variati con una lunga seduta di treno. Non sono stato quindi assente per mia volontà, ma per un impedimento non dipeso da me”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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