Nessuna eccezione di costituzionalità e niente rito abbreviato per Patrizia Armellin e Angelica Cormaci.
Le due donne, accusate dell’omicidio Paolo Vaj sono quindi state rinviate a giudizio e affronteranno il processo davanti alla corte d’assise a partire dal 14 aprile 2021.
Questa la decisione del gup Marco Biagetti dopo la sentenza della Corte Costituzionale che, sollecitata da tre tribunali italiani, ha chiarito che non vi è alcuna illegittimità nella norma introdotta dalla legge 33 del 2019 che impedisce agli imputati di reati che prevedano come pena l’ergastolo, la possibilità di accedere al rito alternativo dell’abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.
A presentare al gup Biagetti l’eccezione erano state Marina Manfredi e Stefania Giribaldi, legali delle due imputate. Il gup respinta l’eccezione, ha quindi accolto la richiesta del pubblico ministero Davide Romanelli e ha rinviato a giudizio le due donne, per omicidio volontario aggravato e premeditato del 57enne.
Vaj era il compagno di Patrizia Armellin e con lei viveva nella casa di via Cal dei Romani dove è stato ucciso la notte del 18 luglio 2019.
Casa nella quale, da qualche mese, si era trasferita anche la 25enne siciliana Angelica Cormaci, conosciuta da Patrizia in una chat internet. Un contesto anomalo quello nel quale i tre vivevano, sottolineato più volte dalla difesa che ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica sulle imputate, denunciando le condizioni in cui era maturato il delitto.
Con i tre adulti che vivevano una vita parallela su Second Life, così assorbiti nei loro ruoli virtuali da confonderli con la realtà. Le due donne, in particolare, coinvolte in un rapporto morboso nel quale Angelica considerava Patrizia “la mia mamy” e per lei avrebbe ucciso: “Paolo la picchiava, l’ho soffocato” aveva dichiarato. La perizia psichiatrica ha accertato che: “Le imputate sono affette da disturbi della personalità” ma ha anche stabilito che, nonostante questo: ”al momento dell’omicidio, erano capaci di intendere e di volere”.
Il processo inizierà in tribunale a Treviso il prossimo 14 aprile. Su richiesta dell’avvocato Manfredi è stata anche stralciata l’accusa di estorsione contestata a Patrizia Armellin, perché avrebbe estorto denaro all’ex marito.
Un fatto che non ha connessioni con l’omicidio. Il gup ha anche disposto il trasferimento degli atti, per competenza, alla procura di Ancona dove vive l’uomo e dove si sarebbe consumato il reato.
Il rinvio a giudizio di Armellin e Cormaci è stato accolto con sollievo da Roberta Bencini la moglie, separata ma non divorziata, di Paolo Vaj che su Facebook ha commentato: “Oggi finalmente è arrivata la notizia che aspettavamo: ci sarà un processo, dal 14 aprile 2021 e niente rito abbreviato e sconti di pena: ergastolo per rendere piena giustizia a Paolo”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it