Conegliano, Vittorio Veneto, l’Alpago e Belluno dalla mattinata di oggi, domenica 13 settembre, saranno nuovamente collegate dal trasporto su rotaia.
I lavori d’elettrificazione del tratto ferroviario che collegano Vittorio Veneto con Conegliano e portano verso Belluno e il Cadore si concluderanno nel 2021, ma una prima fase di riammodernamento della tratta è stata portata a termine, mettendo fine al lungo periodo di chiusura che aveva fermato il traffico ferroviario sulla linea da un anno a questa parte. I lavori di elettrificazione sono giunti a un punto tale da poter proseguire anche con i treni in movimento. Fino al completamento dell’opera, le locomotive rimarranno quelle a gasolio, lasciando poi spazio a vetture più moderne alimentate a corrente elettrica.
Per celebrare questo fatto, nella serata di ieri, sabato 12 settembre, presso il deposito della stazione di Vittorio, ora sede locale dell’Associazione nazionali Alpini, si è svolto un evento che ha visto celebrata la linea nel passare degli anni.
Ciò che pare chiaro, visitando la mostra allestita dall’associazione Ferrovie Arrugginite e Trenibelluno è che la storia di una ferrovia può non rappresentare soltanto il passato di binari e locomotive, stazioni e carrozze, ma anche il legame tra due città, tra le persone e proprio per questo il tema è caro a molti appassionati.
“Oltre a favorire il turismo – spiega il presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto Francesco Introvigne – questa tratta aperta in concomitanza all’inizio delle scuole rappresenta in questo periodo anomalo un ritorno alla normalità in tutti i settori: il trasporto pubblico è un passaggio fondamentale per raggiungere questo obbiettivo”.
Per gli alpini la stazione di Vittorio Veneto rappresenta oltre che un luogo simbolo, anche la loro “casa”, proprio per questo si sono preoccupati di abbellirla e renderla accogliente, allestendo piante e fiori per aiuole e fioraie poste tra i binari.
“Questa tratta era sul punto di venire dismessa anni fa, – dice Paolo Campeotto di Ferrovie Arrugginite, – fortunatamente non solo è rimasta aperta ma ha subito delle opere di restauro fino alla completa elettrificazione”.
Soddisfatto del lavoro e dei due giorni di festeggiamenti si dice anche Enrico Caberlotto di Trenibelluno: “Finalmente i bus sostitutivi possono lasciare spazio ai treni rendendo il collegamento da Conegliano alla zona pedemontana più agile e offrendo un viaggio più sicuro e tranquillo a turisti e pendolari”.
Anche se già nella mattinata di oggi sui vari social network alcuni automobilisti lamentavano le code dovute ai passaggi a livello per il ritorno in funzione del “pendolino del Menarè”, il treno resta secondo molti uno dei mezzi più comodi per evitare il traffico e dal 2021 potrebbe rivelarsi anche la soluzione più ecologica per spostarsi dalla città alla montagna.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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