NO al vigneto vicino all’asilo di San Giacomo di Veglia: la raccolta firme dei genitori

Raccolta firme contro il nuovo impianto di vigneto nel campo adiacente la scuola materna. L’hanno lanciata i genitori dei circa 70 bambini che frequentano l’asilo di via San Fermo a San Giacomo di Veglia.

L’area, acquistata all’asta da una azienda agricola di San Vendemiano, è giusta al confine della scuola, e nel mezzo di molte abitazioni di residenti, che stanno appoggiando l’iniziativa dei genitori che hanno visto quell’appezzamento prima incolto trasformarsi in poche settimane in terreno perfettamente livellato e pronto per accogliere il possibile vigneto. A dire il vero quasi una certezza, poiché per questo utilizzo è stata presentata la richiesta.

Da qualche giorno così la parola d’ordine per tutti è “Via i vigneti dalla scuola dell’infanzia di San Giacomo”.

Le famiglie dei piccoli alunni hanno deciso di avviare subito una raccolta di firme per sensibilizzare la popolazione, l’amministrazione comunale e la proprietà del terreno sull’argomento: e i punti di raccolta sono diversi.

Oggi, sabato ai banchetti presenti davanti alla scuola primaria Sauro e da lunedì 17 dicembre fin dalla mattina mattino ai cancelli della scuola dell’infanzia di San Giacomo e poi anche alla pasticceria Dolomiti di piazza Fiume. Ma i genitori non si limiteranno a questo: poiché il problema preoccupa anche le famiglie del paese, la raccolta di firme verrà fatta attraverso il porta a porta.

“Vogliamo portare all’attenzione che l’esposizione ai pesticidi, anche all’interno dei parametri di legge, espone a gravi pericoli la salute di chi è in prossimità delle aree ove tali sostanze vengono irrorate e, in particolare, delle fasce più vulnerabili come i bambini – dichiarano i genitori della scuola – . Gli effetti delle sostanze agrotossiche, infatti, sono misurate in mg/kg di peso corporeo: per cui tanto minore è il peso, tanto maggiori saranno gli effetti nocivi. Siccome le soglie giornaliere vengono calcolate sul peso di un adulto, i nostri bambini, che vanno dai tre ai sei anni, sono esposti ad un notevole rischio”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it).
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