Nella Lega spaccata vincono i “non ortodossi”. I più votati in attesa del ballottaggio: Caldart regina, Da Re e Santantonio sul podio

Al ballottaggio per la scelta del nuovo sindaco, domenica 23 e lunedì 24 giugno, ci vanno dunque – insieme all’ampiamente pronosticata Mirella Balliana, alfiere del centrosinistra – i leghisti “non ortodossi”, quelli che hanno abbandonato il partito per seguire l’espulso (dai vertici “nathionali” del Carroccio) Toni Da Re e il suo sostegno al vicesindaco uscente e candidato primo cittadino Gianluca Posocco, insieme a Forza Italia e ad altri alleati più “civici”.

Il primo responso delle urne per le elezioni comunali, nella Città della Vittoria, è stato piuttosto chiaro: la compattezza del centrosinistra ha permesso a Balliana di primeggiare al primo turno con una percentuale (41,23%) che fa ben sperare Dem e alleati in una possibile vittoria finale, per ottenere la quale servirà tuttavia qualcosa in più.

L’avversario del centrosinistra sarà Posocco, che fin dai primi seggi scrutinati (i dati dell’ultimo, il 27, sono stati comunicati ufficialmente solo alle 22.02 di ieri) ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto ai leghisti “lealisti” (o “ortodossi” per dirla con lo storico esponente del Carroccio Mario Rosset) che hanno candidato a sindaco l’ex numero due delle giunte Scottà, Giovanni Braido.

Tra i due il divario è stato così netto da risultare – secondo alcuni pronostici – perfino inatteso: 4258 voti per Posocco, 2873 per Braido. Una forbice di 1385 consensi che equivalgono a quasi 13 punti percentuali.

Le “comunali” hanno mostrato quanto l’elettorato possa compiere scelte molto diverse rispetto ad elezioni “politiche” come le europee: basti vedere Fratelli d’Italia, largamente primo partito in città (32,7%) per la scelta dei candidati da mandare a Bruxelles e fermo al 7,73% nelle amministrative, con il leader Thomas Toffoli più votato della lista con 35 preferenze (che a quanto pare potranno essergli sufficienti per entrare in consiglio comunale). La Lega ha toccato il 7,43% (più votato Stefano Trubian: 129), ben poco è arrivato a Braido da Indipendenza Veneta (1,35%, più votato Alberto Ceccato con 33 preferenze) e Forza Vittorio (1,24%, Michele Toffoli 42). E non molto, oggettivamente, ha “tirato” la lista “del sindaco” braidiana, che ha raggranellato un 4,5% con il consigliere uscente Alberto Pagotto indicato da 39 elettori.

Anche e proprio nelle civiche fatte a immagine e somiglianza dei candidati sindaci trova spiegazione la debacle leghista rispetto alla squadra di Posocco, a cui sono bastate tre liste per andare al ballottaggio: Forza Italia ha preso il 6,5% (bene il presidente uscente del consiglio comunale Paolo Santantonio, 213 voti), ma la parte del leone l’hanno fatta la lista “Toni Da Re” (12,28%, “Baffo” più votato con 247 preferenze seguito da Gianni Rasera con 196 e Silvia Salezze 135) e ancor di più “La persona al centro”, che porta a casa oltre al 14,3% dei consensi anche la recordwoman di preferenze Antonella Caldart (266) e l’ottimo risultato dell’altra assessora Antonella Uliana (196). Alle loro spalle Marco Caliandro (125).

In casa Balliana, due liste su cinque si fregiano della doppia cifra percentuale: “Mirella Balliana Sindaco”, che sfiora il 16% e mette in mostra tre nomi abbastanza nuovi sulla scena politica (Marta De Nardi 132 voti, Enrico Padoan 117 e Irene Cutifani 115), e il Pd (13,63) i cui elettori hanno invece premiato la continuità con tre consiglieri uscenti sugli scudi: Barbara De Nardi 177, Marco Dus 140, Roberto Tonon 130.

Non male Progetto Vittorio Futura, con tre aspiranti consiglieri in tripla cifra (Giulio De Antoni 135, Silvia Bevilacqua 104, Adriano Botteon 100) e il 4,9% dei consensi, mentre ci si aspettava forse qualcosa di più da Rinascita Civica (3,5%, Alessandro De Bastiani 78 voti). Vittorio Vive si è attestata sul 2,28%, con Mario Da Re leader delle preferenze: 75.

Capitolo Rete Civica per Vittorio Veneto: il 4,1% complessivo (più votati Carlo Casagrande con 71 preferenze e Michele Bastanzetti con 32) avrebbe deluso più di un sostenitore di Luisa Camatta. La lista, che ha voluto fortemente correre da sola al primo turno, potrebbe ora essere corteggiata dai due candidati sindaci rimasti in corsa per le indicazioni di voto ai propri seguaci. Forse non a caso, questa sera i Camattiani si riuniranno per discutere, tra i punti all’ordine del giorno della riunione convocata, l'”individuazione di una delegazione politica della lista”.

Assai più corposo, tuttavia, è il serbatoio di voti di Braido, che al secondo turno potrebbe realmente fare la differenza.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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