L’impatto del voto USA sulle crisi internazionali, Gaiani: “Trump farà gli interessi degli americani”

Danilo Riponti e Gianandrea Gaiani


Quali saranno le conseguenze dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America? È ruotato intorno a questa ampia domanda l’intervento di Gianandrea Gaiani, giornalista, storico, direttore responsabile di “Analisi Difesa”, all’incontro di venerdì sera nell’Aula civica del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.

Gianandrea Gaiani

L’evento era il primo della rassegna Conversazioni di Geopolitica” organizzato dal Cesmar, con il patrocinio della Città di Vittorio Veneto, la collaborazione del Limes Club Città della Vittoria e della Fondazione FederPiazza di Treviso e il sostegno di Banca Prealpi SanBiagio.

“Per valutare le conseguenze dell’elezione di Trump negli Usa – ha spiegato Gaiani – abbiamo due elementi di riferimento: innanzitutto, cos’ha fatto il presidente Trump nel suo primo mandato, e poi quello che ha detto durante la campagna elettorale e che sta facendo ora, in attesa di entrare alla Casa Bianca”.

L’Aula civica del Museo della Battaglia era gremita

“È una grande vittoria del sovranismo – ha osservato – ma dobbiamo ricordare che Trump è un sovranista americano, e quindi continuerà a perseguire gli interessi degli Stati Uniti. Non illudiamoci che possa rappresentare un cambiamento nel segno degli interessi dell’Europa”.

“Probabilmente ce ne accorgeremo presto nel dossier ucraino – ha aggiunto – dove pare che Trump confermi il desiderio di sganciare le armi degli Stati Uniti da quella guerra: questo rischia di lasciare l’Europa a gestire la ricostruzione post bellica dell’Ucraina e un confronto da guerra fredda con la Russia di Putin”.

In merito alla campagna elettorale e alle elezioni, Gaiani ha analizzato la cartina con la divisione del voto in base alle contee: “Tutti i sondaggi e i dati emersi fino al giorno prima del voto davano un ‘testa a testa’ tra Trump e Harris e una probabile instabilità del risultato. Dal voto è però uscito un chiaro esito di vittoria del partito repubblicano. C’è un grave problema di disinformazione interna”.

Moderatore dell’incontro l’avvocato Danilo Riponti, giurista e storico, che ha ribadito “la crucialità dell’informazione in questo contesto di elezioni, clamorosamente sbagliata” e illustrato le conseguenze della “presenza di Elon Musk, oligarca digitale, che prima di essere investito del ruolo di ministro per l’efficienza governativa, ha già attivato contatti e nuove collaborazioni”.

Danilo Riponti

“L’americano medio non si interessa a quello che succede all’esterno del suo Paese – ha sottolineato il relatore Gaiani – ma è sensibile ai temi intercettati dalla ‘Rivoluzione Trump’: la fine dell’egemonia culturale dei democratici, la lotta alla censura su media e social, la lotta all’immigrazione illegale, percepita a tutti i livelli, la gestione della crisi del Covid, àmbito nel quale sancirà una rottura totale con l’amministrazione precedente, avendo Trump al proprio fianco figure che ad esempio hanno contestato l’applicazione dei vaccini”.

E in politica estera? “Trump sostiene che senza la guerra si sta bene – ha osservato Gaiani – Rispetto al suo primo mandato, il quadro delle crisi internazionali è decisamente cambiato. Il prossimo presidente seguirà gli interessi nazionali americani, e per questo con ogni probabilità, ad esempio, non continuerà la guerra in Ucraina”.

Rispetto alla delicata situazione in Medio Oriente, Gaiani ha evidenziato come questo conflitto sia “difficilmente risolvibile con una riconciliazione tra popoli, e richiederà piuttosto un accordo diplomatico tra super potenze, visto anche lo scarseggiare delle scorte militari”.

All’inizio dell’evento erano intervenuti l’assessore alla Cultura di Vittorio Veneto, Enrico Padoan, e l’ammiraglio Roberto Domini, presidente di Cesmar, organizzatore del ciclo di incontri.

L’ammiraglio Roberto Domini, presidente Cesmar

Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 6 dicembre, e si focalizzerà sull’Armenia e il Caucaso in riferimento al transito di risorse energetiche e alle tensioni internazionali tra grandi potenze come Russia, Turchia e Stati Uniti. Il Prof. Baykar Sivazliyan, presidente del Consiglio dell’Unione degli Armeni d’Italia, esplorerà anche il peso storico del genocidio armeno e le sue ripercussioni sul presente.

L’ultimo incontro, previsto per il 20 dicembre, approfondirà la situazione della penisola arabica e del Vicino Oriente. Con l’intervento di S.E. Mario Boffo, già ambasciatore d’Italia nello Yemen e in Arabia Saudita, si discuterà anche di come la presenza degli Houthi nello Yemen influenzi la sicurezza dei traffici mercantili nel Mar Rosso e nel Canale di Suez, elementi vitali per l’economia italiana.

(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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