Grande pubblico per il Palio di Ceneda: la famiglia Zancani batte i Da Roragno e riceve dal “vescovo Ramponi” le chiavi della Torre di San Martino

“Al vincitore andrà il feudo sulle dolci colline vicino allo scorrere del Cervada – annuncia ad alta e superba voce (il vescovo Ramponi ndr) E allora squillino le trombe! Entrino i cavalieri!”.

Se non fosse stato per le auto, gli smartphone e l’architettura non propriamente medievale sembrava di essere tornati indietro nel tempo, domenica a Ceneda. Più precisamente tra 1320 e 1349, quando il vescovo cenedese Francesco Ramponi dette a due famiglie lo stesso Feudo. Quale modo per decidere a chi spettasse se non alcuni giochi a cavallo molto in voga in quel periodo? Sono queste le radici dell’ormai tradizionale Palio di Ceneda che si è svolto nel pomeriggio di ieri nell’Area Rossi del quartiere vittoriese.

Quattro cavalieri in rappresentanza di due famiglie cenedesi (Lorenzo Zancani e Antonio Da Roragno) si sono sfidati sotto gli occhi attenti di un numeroso pubblico che ne ha potuto apprezzare l’abilità a cavallo. Tutto il contesto ricordava il periodo medievale: i figuranti in vestiti dell’epoca seduti a bordo dell’area di gioco, il vescovo su uno scranno rosso che assisteva alla partita e l’emozionante testo letto dalla professoressa Paola Vacalebre che è stato da lei scritto basandosi sugli archivi veneti, della diocesi e sugli atti dei convegni dell’Associazione Ricerche Storiche di Vittorio Veneto.

Il Palio, che per la cronaca è stato vinto dalla famiglia Zancani, a cui sono state affidate le chiavi della torre di San Martino e quindi il feudo di Ceneda, è stato il momento clou di una domenica ricca di eventi per il quartiere.

Molte persone infatti si sono ritrovate nell’area Rossi anche grazie alla festa del Cavallo. Nella mattina i più piccoli hanno potuto avvicinarsi al mondo dell’equitazione grazie alle mostre di selle e costumi provenienti da diverse parti del mondo, ad alcune esibizioni equestri e alla passeggiata con i Pony.

La regia della giornata è stata affidata all’Associazione Zheneda, che ha promosso l’evento insieme a Banca Prealpi SanBiagio con il patrocinio della Regione del Veneto e della Città di Vittorio Veneto. “Questa è l’ottava edizione del Palio di Ceneda – spiega il presidente dell’Associazione Zheneda Aldo Bianchi – è importante che la storia medievale di Ceneda venga raccontata, perché rappresenta la storia di Vittorio Veneto e delle zone limitrofe. Abbiamo perso due anni a causa della pandemia. É una cosa complicata organizzare un palio, ci sono molte persone che collaborano”.

“Aldo, che è un promotore di tante attività culturali, mi ha chiesto di supportarli in questa manifestazione – spiega Danilo Poser, presidente onorario del Palio di Ceneda – e io con piacere ho aderito dando il mio apporto anche di natura economica perché essendo del territorio ritengo giusto aiutare la riuscita di queste iniziative culturali. Sono soddisfatto di vedere così tanta gente”.

Presente al Palio anche il vicesindaco di Vittorio Veneto Gianluca Posocco, che si è voluto complimentare con l’associazione Zheneda per la riuscita dell’evento: “E’ un giorno molto importante per il quartiere che ripropone una tradizione storica oltre che alcuni momenti di svago per i più piccoli” ha detto Posocco.

Proprio ai bambini è stata dedicata la parte iniziale delle giornata, anche grazie al contributo del Circolo ippico San Mamante: “Per i bambini è stata un’emozione – spiega Giulia De Nardi – questo è l’unico sport dove non si utilizzano attrezzi ma si entra in contatto con un altro essere vivente”.

(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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