Legambiente Vittoriese osserva lo sviluppo degli abbattimenti degli alberi nei viali della città: le acacie di via Galilei erano malate e le radici avevano dissestato la pavimentazione pedonale, i Gingko Biloba femmina producevano frutti dall’odore mal sopportato da alcuni cittadini, i carpini di via Scrizzi avevano il tronco che debordava dall’angusto spazio lasciatogli in origine sul marciapiede, gli ultimi alberi di via A. Da Serravalle, dal lato viale della Vittoria, erano anch’essi ammalorati, mentre i Pinus Domestica del piazzale delle Piscine dissestavano la pavimentazione stradale e i parcheggi, insieme a alcuni maestosi tigli di via Pasqualis.
“La vegetazione spontanea lungo il Meschio di fronte alla ex Carnielli è stata letteralmente rasa al suolo da una ditta privata e l’amministrazione non è intervenuta per salvaguardare almeno gli alberi ad alto fusto” – dichiara Legambiente Vittoriese – così come il boschetto di via Lungomeschio (nei pressi dell’ex Molino Bruni), asfaltato per ricavarne dei parcheggi”.
“Ora anche alcuni tigli, parte della magnifica e storica alberatura di via Rizzera, sono stati tagliati perché ci riferiscono che erano ammalorati.Ricordiamo che le moderne pratiche dendrologiche prevedono anche il risanamento e la cura delle essenze ammalorate, ma qui non ci è dato sapere se sono state esperite tali pratiche prima dell’abbattimento. Da qualche tempo sembra che gli alberi a Vittorio Veneto siano più un disturbo o un intralcio che una ricchezza da salvaguardare e tutelare” continuano.
Ciò che evidenzia Legambiente è un discorso di principio: la gestione del verde pubblico, in quanto patrimonio di tutti deve essere il più possibile condivisa con la cittadinanza, pianificata e discussa anche in sede consiliare, non trattata sempre e solo come mera materia di ordinaria amministrazione: “Vogliamo ricordare il ruolo importante esercitato dalle alberature adulte nell’abbassamento dei livelli di inquinamento atmosferico”.
Oltre ai tagli, viene evidenziata anche la scarsa sensibilità dell’amministrazione verso i temi ambientali, proponendo nuovi allestimenti urbani e peri-urbani finalizzati anche a una maggiore fruibilità di alcuni spazi verdi come la pista ciclo-pedonale lungo il Meschio, dove si potrebbe creare un corridoio verde, parallelo a quello fluviale, che consentirebbe la fruizione del percorso anche ai pedoni.
“Pensiamo che sia giunto il tempo di abbandonare il vecchio paradigma del “pulire” il paesaggio dal verde con tagli dissennati e financo con potature estreme, chiediamo quindi che venga elaborato un piano generale per la gestione e cura del verde pubblico, condiviso con la cittadinanza, finalizzato alla tutela dell’esistente e all’incremento degli alberi nel territorio piuttosto che alla riduzione degli stessi ed evitando azioni estemporanee” conclude Legambiente Vittoriese.
(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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