C’è una importante parentesi a Vittorio Veneto nella storia della famiglia Colussi, realtà imprenditoriale italiana che opera nel settore alimentare dagli inizi dell’Ottocento.
Negli anni ’30 del secolo scorso il gruppo aprì uno stabilimento in via Rizzera, in uso fino ai primi anni 2000, ancora oggi visibile a chi transita per la via nel centro vittoriese, e sicuramente nella memoria delle comunità dell’Alta Marca, che ricordano l’importanza di questa attività industriale per tutto il territorio.
Nel tardo pomeriggio di venerdì nella Biblioteca civica in Piazza Papa Giovanni Paolo I c’era un folto pubblico alla presentazione del libro “Colussi 1791. Una ricetta di famiglia” (a cura di Simone Marzari e Massimo Orlandini; SilvanaEditoriale, 2024), incontro promosso dal Circolo vittoriese di ricerche storiche.
Presenti alcuni ex dipendenti dello stabilimento Colussi di Vittorio Veneto, all’evento sono intervenuti Camilla Colussi, che insieme ai fratelli rappresenta la settima generazione della famiglia proprietaria del marchio, Giampaolo Zagonel, del Circolo vittoriese di ricerche storiche, e gli autori del volume, Simone Marzari e Massimo Orlandini.
“Questo di Vittorio Veneto è il quarto appuntamento del nostro tour di presentazione del libro, partito dalla Val di Zoldo e passato per Mestre e Belluno – ha esordito Colussi –. Vittorio Veneto è stata una tappa importante della nostra storia, perché nel 1936 il mio bisnonno Angelo acquistò qui il primo biscottificio al di fuori della laguna: questa fase ha segnato lo storia dello sviluppo industriale della nostra azienda”.
“Siamo partiti con l’idea di condurre una ricerca storica per individuare l’inizio della nostra attività – ha spiegato -. Sapevamo che nel 1911 Angelo Colussi aveva aperto un biscottificio a Venezia, e che i suoi fratelli maggiori svolgevano tutti lo stesso mestiere. Dopo tre anni di analisi e di consultazione di una vasta gamma di fonti, documenti e interviste, gli autori hanno ricostruito l’albero genealogico della famiglia dal 600 ad oggi. Abbiamo scoperto di essere molto longevi: i nostri antenati Colussi erano zoldani e furono protagonisti di un percorso di emigrazione verso Venezia alla ricerca del lavoro”.
“Nel corso del 700 – ha ricordato – diversi esponenti della famiglia ricoprirono cariche significative nella “corporazionedei fornèri”, una sorta di associazione di categoria dei fornai. Nel ramo diretto della famiglia, Giacomo Colussi, nato nel 1791, aprì un forno in Rio Terà San Leonardo a Venezia. Da lui in poi, l’attività si è tramandata di generazione in generazione, fino ad ora, in cui convivono la sesta e la settima”.
Il volume è un libro di ricerca scientifica: “Racconta tutta la storia dell’azienda, da quel movimento migratorio del 600 ad oggi – ha concluso Camilla Colussi – e vuole essere un omaggio agli antenati, che si sono dimostrati resilienti, intraprendenti, con capacità di adattamento a contesti diversi e di innovazione”.
Giampaolo Zagonel ha sottolineato che “il volume dedicato a Colussi è insuperabile per completezza delle ricerche, per gli argomenti trattati, per la ricchissima documentazione iconografica” e ha ricordato che ha conquistato il podio della settima edizione del Premio OMI 2024, organizzato dall’Osservatorio Monografie d’Impresa.
“L’opera passa in rassegna la lunga e appassionata storia della famiglia Colussi, che da oltre due secoli è protagonista del settore alimentare del nostro Paese e non solo – ha detto -. Anche la città di Vittorio Veneto è parte di questa vicenda, in quanto nel 1936, subentrando a un fallimento, Angelo Colussi inviò il figlio Giacomo, allora 22enne, non ancora laureato ma già con esperienze lavorative, a rilanciare lo stabilimento, cosa che gli riuscì con successo, divenendo per molti anni una realtà importante nel tessuto del nostro territorio”.
“Dopo Vittorio Veneto, i Colussi aprirono sedi in tutta Italia – ha proseguito -. Stupisce trovare dopo tante generazioni lo stesso impegno e dedizione nelle nuove, che si muovono nel solco di una tradizione che rimane fedele alla loro origine, ma che sapientemente sa anche cogliere le esigenze del tempo, e proiettarsi verso il futuro”.
Zagonel ha concluso mettendo in luce “la sensibilità che manifesta il gruppo Colussi verso la collettività, collaborandocon il banco alimentare per ridurre lo spreco di cibo e sostenere i bisognosi, oltre che promuovendo una serie di iniziative sul territorio”.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
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