La bonifica quasi improvvisa dell’area ex distributore Ip di via Matteotti, giusto davanti al comando della Polstrada, con l’abbattimento anche di alcuni alberi ha fatto drizzare le antenne a tutti, residenti, consiglio di quartiere di Ceneda, comune. E’ stata fissata la convocazione del consiglio di quartiere perché, dopo la sentenza dei giorni scorsi del Tar, che ha dato ragione alla Som di Udine proprietaria dell’area contro il mancato rilascio delle autorizzazioni a costruire, riesplodono le preoccupazioni e le critiche dei residenti.
“Non riescono a capacitarsi di come sia possibile realizzare un distributore nel rispetto delle normative vigenti, la legge 124 del 2017, in un sito come quello – sostiene Michele Bastanzetti, consigliere del quartiere di Ceneda -. Siamo in pieno centro urbano, in strada fortemente trafficata e con problemi di confluenze viarie in curva e con striscia continua, vicinissimi a negozi e abitazioni, su un terrapieno sopraelevato rispetto ad altre abitazioni verso le quali eventuali sversamenti di liquidi inquinanti e infiammabili percolerebbero”. Da parte sua e anche di alcuni residenti una proposta alternativa ad un nuovo impianto automatizzato di carburante: “Poiché anche il degrado di quell’area rappresenta comunque un problema, formuliamo una proposta – affermano. Perché lì non si crea un punto per la ricarica delle auto elettriche? In questo modo molti rischi e disagi verrebbero a riallinearsi su livelli di accettabilità”.
Intanto a sua volta allarmato, il presidente del consiglio di quartiere Massimo Santonastaso ha già su questo punto deciso di convocare per il giorno giovedì 21 febbraio il consiglio di quartiere di Ceneda: “Il Tar ha dato ragione alla ditta e bisogna vedere cosa intendono realmente fare. Ad oggi non abbiamo comunicazioni in merito. Il 21 febbraio faremo una riunione con i cittadini che hanno già fatto le raccolte firme, e mi auguro anche con la presenza di un esponente dell’amministrazione comunale per quanto potrà fare, e sapere le intenzioni che hanno in comune, anche per la questione della soppressione del passaggio a livello di via Martel: sono due questioni di serio disturbo per la cittadinanza. Per il distributore oltre alla pericolosità di cisterne e deposito di carburante c’è la questione di un ulteriore intralcio al traffico in una zona già intasata senza vie di fuga”.
Una certa preoccupazione tra i gestori di impianti della zona “Ho sentito che faranno un self service, la Som andrà avanti perché ha diritto, avendo vinto al Tar (e spese legali al Comune) – osserva Aldo Zanette -. Bisogna vedere la sentenza, ma ci sono disposizioni che in centri abitati non possono esserci impianti, soprattutto per le nuove concessioni. Certo siamo a rischio, come in altre zone vicine. Se succede qualcosa è un disastro. Lì bisogna proprio vedere se tutto è in regola. Senza contare il mercato sarebbe squilibrato con la presenza di una nuova pompa”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it)
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