Non c’è il numero legale e il consiglio salta. Colpa di un mancato accordo per permettere di essere invece tutti presenti alla seconda convocazione del 12 novembre. Eppure i comunicati che si erano susseguiti erano stati chiari, ma non per tutti. Il che ha creato confusione anche in chi doveva informare.
Il primo ieri pomeriggio diceva che “per rispetto alle numerose persone ancora chiuse in casa e con grandi difficoltà, abbiamo già provveduto a rinviare la cerimonia rievocativa di questa sera (in accordo con i comandi militari), a domattina 31 ottobre. Sentiti molti consiglieri comunali, sia di maggioranza che di minoranza, abbiamo ritenuto di proporre di non dover svolgere la prevista seduta del consiglio comunale prevista per questa sera 30 ottobre. In seconda convocazione la seduta è già stata fissata per il giorno 12 novembre 2018”.
Una proposta evidentemente caduta, non del tutto, nel vuoto poiché all’apertura del consiglio comunale qualcuno si è presentato, con tre della maggioranza tra cui Carnelos e Fiorin con il capogruppo Dus e l’assessore Giovanni Napol. Passata l’ora di attesa comunque il numero di consiglieri era sempre esiguo: Silvano Tocchet e Marco Dus per la maggioranza, autori della proposta di rinvio, e per la minoranza i consiglieri Posocco, Santantonio, Fasan, Saracino e Botteon. Ragion per cui il segretario comunale, Mariano Nieddu al suo primo consiglio ha dovuto far dichiarare al presidente Tocchet la seduta nulla. Probabilmente un record.
E allora “apriti cielo!”. Le minoranze hanno protestato vivacemente, adducendo di non aver ricevuto avvisi. Il capogruppo Pd Marco Dus questa mattina ha rimarcato che “mentre gli uffici comunali sono ancora alle prese con persone senza luce che giustamente protestano per le condizioni in cui sono costrette a vivere, alcuni consiglieri di minoranza, che evidentemente vivono in un altro mondo, pensano solo a mettere in scena il loro spettacolino, fregandosene di tutto e di tutti ma avendo come unico focus il loro io. Patetici”.
“La cosa è ancor più raccapricciante perché avevamo discusso anche con la minoranza di posticipare questo consiglio per sensibilità nei confronti di queste persone che sono tutt’ora in difficoltà – continua – Non ci sembra ragionevole discutere per ore mentre c’è gente che ha rischiato molto, e mentre alcuni vittoriesi sono ancora in disagio per gli eventi di queste ore. Noi abbiamo anche posticipato l’evento con la cavalleria perché non abbiamo ritenuto cortese festeggiare mentre c’è gente ancora al buio. L’unico che ha mantenuto la parola data è stato il consigliere Da Re, che contattato per le vie brevi conveniva con noi con l’opportunità di posticipare il consiglio comunale. È evidente la differenza tra chi ha rivestito ruoli di responsabilità e chi invece è solo abituato a chiacchierare“.
Dalla minoranza la replica è stata immediata: “Martedì 30 ottobre 2018 verrà ricordato come uno tra i momenti più imbarazzanti ed indegni per il consiglio comunale di Vittorio Veneto – dichiarano in una nota i consiglieri Saracino, Botteon, Santantonio, Da Re, Posocco e Fasan – Far mancare il numero legale da parte della maggioranza, dopo aver tentato di annullare nel pomeriggio la seduta consiliare in modo maldestro, approssimativo e senza consultare preventivamente ogni singolo consigliere comunale e tutti i relativi capigruppo, dimostra che il presidente Tocchet non è idoneo a ricoprire la carica e il ruolo di garanzia per tutti i consiglieri comunali“.
“Nel merito delle motivazioni addotte – continua il comunicato – ovvero l’annullamento della seduta per testimoniare vicinanza con i concittadini colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo, vorremmo far presente che non è annullando la seduta di consiglio che si manifesta solidarietà, ma anzi svolgendola regolarmente, dimostrando così che le istituzioni elette sono al lavoro per tentare di dare risposte concrete ai problemi della comunità. Vogliamo ricordare che tra i punti in discussione questa sera (ieri, ndr) vi erano una mozione a favore del potenziamento del nido comunale e la richiesta al curatore fallimentare della Cerfim di utilizzare le risorse ottenute dall’asta del victoria sport per bonificare l’area Fassina-Carnielli”.
“Come forze di minoranza – chiude la nota – non possiamo che denunciare il comportamento sciatto della maggioranza che ha mancato di rispetto prima di tutto nei confronti dell’istituto dell’assemblea cittadina ed indirettamente all’intera comunità che li ha eletti. Condanniamo inoltre in modo fermo e risoluto l’assenza della quasi totalità della giunta comunale che ha dimostrato in questa occasione grande superficialità nel non presentarsi alla seduta”.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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