Dal Comune lo stop all’installazione di un’antenna 5G a Colbertaldo. Cordiali: “Ancora troppi dubbi”

Anche Vidor segue le orme di altri comuni e dice no al 5G, almeno temporaneamente: un’ordinanza del sindaco Albino Cordiali sospende ogni tipo di lavoro per l’installazione e l’attivazione di una torre cellulare di nuova generazione nel territorio comunale. 

Stoppata dunque l’installazione di un impianto di telefonia mobile che la società Iliad avrebbe voluto posizionare nella frazione di Colbertaldo in via Papa Luciani su un’antenna già esistente.

Sono ancora troppi i dubbi riguardo alla salute e ai suoi potenziali rischi a cui questo tipo di tecnologia può portare – spiega il sindaco Cordiali -. Fino a quando l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e l’Arpav non forniranno precise valutazioni, abbiamo preferito procedere con prudenza”.

“L’installazione del sistema sarebbe dovuta partire fra due anni (1 luglio 2022), – sottolinea – al momento abbiamo voluto prendere tempo. Dobbiamo avere la certezza che il 5G non sia dannoso per le persone e per l’ambiente”.

Nel 2019 il Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (Scheer) della Comunità Europea aveva affermato che il 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza. La polemica è in merito ai danni causati dalle attuali tecnologie wireless 2G, 3G e 4G”.

Lo stesso aveva dichiarato che la questione di come “l’esposizione ai campi elettromagnetici potrebbe influenzare l’uomo, rimane un’area controversa e gli studi non hanno fornito prove chiare dell’impatto su mammiferi, uccelli o insetti. La mancanza di prove chiare per informare lo sviluppo delle linee guida sull’esposizione alla tecnologia 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche non intenzionali”.

“Tanti comitati si sono mobilitati in provincia per fermare l’operatività delle antenne 5G – precisa Cordiali -. In questo momento non c’è ancora nessuno di autorevole che si sia pronunciato su questa tecnologia. Ho bisogno dunque di un sostegno scientifico e di qualcosa di concreto prima di poter dare l’ok definitivo alle operazioni. Sia chiaro non sono nè a favore nè contro l’installazione ma devo tutelare i cittadini in attesa di certezze“.

Tutto in stand-by quindi e un “no” momentaneo per il comune di Vidor per una questione che, anche in tempi di coronavirus, non passa inosservata.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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