La bocciatura della delibera concernente la proposta di abolizione del Pat (Piano assetto del territorio), presentata dai consiglieri di minoranza Fabio Miotto, Andrea De Vido, Claudio Modolo e Floriano Franzon (da sinistra a destra nella foto sopra) per la seduta di giovedì 7 novembre, è stata rigettata dalla maggioranza, che ha votato in modo compatto contro l’abolizione. (qui l’articolo con le dichiarazioni del sindaco Pierina Cescon).
L’opposizione aveva presentato la proposta il 20 ottobre scorso, forte del parere del comitato tecnico della Provincia di Treviso, che aveva evidenziato numerose discrepanze sia sul piano normativo, giudicato “prolisso e ripetitivo” che su quello legale. “Il comitato tecnico è l’organo addetto al controllo dei Pat provinciali, pertanto lo ritengo fondamentale – commenta il consigliere di minoranza Fabio Miotto – Non ci piace ammetterlo ma siamo stati profeti di ciò che non volevamo vedere e con questo parere si è aperto il ‘giudizio finale’. Fin dalla sua adozione, il Pat è stato un disastro”.
“Questo Pat, è scritto, limita le attività antropiche – prosegue il consigliere – per non ribattere il fatto che ci sono illegittimità che si potrebbero rifare su privati e soggetti di pubblico interesse. Io avrei chiesto il parere di una terza persona più competente, non l’autore del testo”.
“Sembra un bollettino di guerra – conclude Miotto – E’ un groviglio di articoli non chiari e difficili da gestire quando invece, come hanno fatto i Comuni limitrofi, bastavano poche norme, ma chiare. C’è una forte richiamo all’illegittimità: nonostante le normative esistenti, a livello nazionale e regionale, in questo Pat ci sono contraddizioni evidenti, non si è stati in grado di recepire la norma. In questo modo sono state create sperequazioni su cittadini di classe A e B, con differenziazioni equivoche“.
“È uno strumento malfatto ed è l’epilogo di questa triste amministrazione – commenta invece Andrea De Vido – siamo stati allarmati fin da subito: questa è una bocciatura su tutta la linea che marca il modo in cui dovrebbe agire un’amministrazione comunale. Ci sono 248 segnalazioni da parte dei cittadini – prosegue – che noi abbiamo informato in modo capillare, altro compito che doveva assolvere l’amministrazione: ora non ci sono scuse per gli errori in buona fede. Ci sono le segnalazioni e il parere della provincia”.
“Parlo da imprenditore – commenta invece il consigliere Claudio Modolo – e non sempre si riesce a tutto, ma si può avere coraggio di ammettere i propri errori. Quando si alza la mano durante una votazione si hanno delle responsabilità, per il futuro di Vazzola e i suoi cittadini”.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
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