Per Roberto Castagner, fondatore e titolare di Distillerie Castagner, a Visnà di Vazzola non si distilla solo grappa: “Prima di tutto distilliamo ottimismo”. E se è vero che l’ottimismo è il sale dell’impresa, l’atteggiamento positivo, unito alla lungimiranza e a sostanziosi investimenti in ricerca e innovazione, alla lunga paga.
Tanto che nel 2022 Distillerie Castagner ha chiuso con un fatturato che supera i 15 milioni di euro registrando una crescita a doppia cifra (+11%) in un momento storico in cui il mercato della grappa ha perso tra l’8 e il 9% solo nell’ultimo anno. La pandemia, la mancanza di materie prime, i prezzi alle stelle dell’energia non sono sufficienti a scoraggiare gli animi, anzi, “stimolano a dare il meglio di noi stessi cercando soluzioni innovative”. Guardando ai numeri, l’incidenza degli investimenti dell’azienda rispetto al fatturato del 2022 è pari al 7%.
A trainare la crescita double digit della Distilleria trevigiana fondata nel 1996 è l‘export “che rappresenta il 15% del nostro fatturato” sottolinea Castagner. “Questa crescita è il frutto di strategie vincenti come l’aver proposto all’estero una grappa un po’ più morbida, che incontra i gusti della clientela internazionale. Infatti oggi il marchio Grappa Castagner è presente in 30 paesi. A premiarci è l’investimento in ricerca sul fronte del gusto, del packaging e della comunicazione del prodotto. Siamo riusciti così ad intercettare il gusto del consumatore straniero ma anche dei giovani che apprezzano la grappa nei cocktail ad esempio.
Pensiamo che se una volta il consumatore medio di grappa si collocava nella fascia d’età sopra i cinquant’anni, oggi l’età media è scesa fra i trentacinque e i cinquanta, con le donne che rappresentano il 20% del mercato. Anche al centro sud si inizia ad apprezzare la grappa con un +20% rispetto al 10% di 10 anni fa”.
L’obiettivo in generale è di affrancare la grappa dalla sua storica etichetta di “distillato povero” trasformandola in un prodotto di alta qualità e sempre più moderno. “Un cambio in questo senso l’ha dettato la produzione di grappa barricata da degustazione. In tempi non sospetti, nel ’97, abbiamo messo via le prime cinquanta barrique facendo un grande salto di qualità: chi beve una grappa di 10-20 anni oggi è consapevole che sta bevendo un patrimonio italiano”.
Guardando alle novità più recenti citiamo la Grappa Prosecco Ice, prima grappa bianca da tenere in congelatore e da consumare fredda, e al Gin Vitae, risultato di una ricetta esclusiva a base di ginepro e altre dieci botaniche tra cui galanga, giaggiolo, foglie di arancio e cardamomo e foglie di vite rossa: un tributo al legame con l’uva della Distilleria Castagner.
Guardando al futuro il concetto di sostenibilità rappresenta la chiave di Volta per fare fronte ai pesanti rincari energetici, tanto più se si tiene conto che mediamente per una distilleria l’energia impatta per il 30% – 40% dei costi complessivi di produzione. “Grazie ad una soluzione innovativa siamo riusciti ad abbassare la quantità di metano impiegata del 90%. Impiegando le bucce d’uva, materiale di scarto per eccellenza, distilliamo non solo la grappa ma anche l’energia del futuro usando la polvere che si ottiene dall’essiccazione della vinaccia”.
Nel mondo della distillazione, settore tradizionale per antonomasia, c’è molto spazio per i giovani secondo Roberto Castagner. “Per loro è dura, sono cresciuti con un benessere esagerato che ora viene a mancare. Il mio consiglio è di essere pronti a fare sacrifici, e a mettere in gioco passione e talento. Hanno grandi risorse, lo vedo osservando i giovani che lavorano già in azienda, hanno un’apertura mentale che mancava alla nostra generazione. Il futuro è nelle loro mani”.
(Autore: Rossana Santolin.
(Foto e video: Simone Masetto)
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