È dal 2005 che i ragazzi dell’associazione Italiana Persone Down della sezione Marca Trevigiana si trovano presso l’azienda agricola Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave per la vendemmia del Raboso del Piave.
L’emergenza sanitaria non ha fermato questa tradizione, anzi ha sviluppato nei ragazzi un vero e proprio senso di responsabilità: misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani, distanziamento sociale, mascherine sempre indossate e uno di loro che controllava che tutte queste misure venissero rispettate hanno fatto sì che questa giornata, da loro molto attesa, si svolgesse in piena sicurezza.
I ragazzi si sono trasformati in vignaioli ed enologi, totalmente attratti e partecipi al processo produttivo di circa mille bottiglie di Raboso del Piave. Oltre alla vendemmia e alla pigiatura, nei prossimi mesi saranno impegnati nella realizzazione a mano delle etichette e nell’imbottigliamento.
“Questa giornata – spiegano dall’azienda Cecchetto – è molto attesa dai ragazzi, alcuni di loro ormai sono degli esperti e non hanno bisogno di nessun aiuto durante le tre ore passate assieme”.
“Il Raboso del Piave – continuano -, oltre che rappresentare il territorio e la nostra storia, sa anche essere solidale contribuendo a progetti a supporto della collettività, con l’obiettivo di rafforzare il valore che può nascere dalla sincera volontà di fare impresa in maniera condivisa e inclusiva”.
Alla fine della giornata i ragazzi iniziavano a parlare già della vendemmia del prossimo anno, con la speranza che mascherine, gel e distanziamento siano solo un brutto ricordo e che alla giornata del prossimo anno, oltre ai consigli su come vendemmiare, ci si possa scambiare anche qualche abbraccio.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto: Azienda agricola Cecchetto).
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