Il consigliere regionale Tommaso Razzolini, appartenente al gruppo consiliare Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni, ha depositato in Consiglio regionale una proposta di legge che contiene le disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione del turismo e dell’agricoltura esperienziale in Veneto.
“Questa proposta di legge – dichiara Razzolini – vuole riconoscere le diverse forme di turismo esperienziale venete e disciplinare requisiti e caratteristiche delle relative offerte, in quanto attività aventi carattere didattico, culturale e ricreativo, con particolare riguardo a forme di partecipazione ad attività ed eventi significativi dell’anno agrario e forme di conoscenza e di partecipazione a processi produttivi artigianali tipici, a carattere artistico o tradizionale”.
“La pandemia da Covid-19 ha messo in forte crisi il comparto turistico italiano – continua Razzolini – e in Veneto il turismo è la prima industria con 18 miliardi di fatturato. La sua declinazione al mondo del vino, l’enoturismo, prima della pandemia valeva oltre 2,6 miliardi di euro solo in Italia. Da qui l’idea di puntare sulla vendemmia turistica a carattere didattico per contribuire a rilanciare il settore. Senza dimenticare che nella nostra regione non è solo il vino a contribuire alla ricchezza del nostro patrimonio agricolo, pensiamo ai vari prodotti Dop, Igp e Stg oltre ai 384 prodotti tradizionali”.
Il consigliere regionale originario di Valdobbiadene precisa che, oltre ai prodotti agricoli, andranno sommati anche i prodotti e i saperi artigianali.
“Ogni mestiere artigiano è strettamente correlato alla storia locale – aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – risentendo anche di influenze di altre culture che si sono intrecciate con la storia del luogo: basti pensare alla lavorazione del ferro battuto del Cadore o a quella del legno nelle località montane venete, ai merletti di Burano, l’oreficeria, l’arte decorativa e del restauro di Padova, ma anche ai vimini lavorati nella provincia di Belluno”.
Per Razzolini, infine, questa buona pratica nei territori rurali, enoturistici e artigianali potrebbe lanciare un messaggio di speranza e ripartenza attraverso un’esperienza turistica originale e sicura, che guarda alla natura, agli spazi aperti e alla ricerca di benessere e qualità.
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