Neanche la pioggia battente ha fermato gli abitanti del Follo, piccolo borgo di Valdobbiadene, giunti ieri, lunedì 24 maggio 2021, davanti alla chiesa di Santa Maria Ausiliatrice per l’inaugurazione della loro piazza intitolata all’abate e studioso di meridiane Giovanni Follador.
“Il Consiglio Comunale di Valdobbiadene – si legge sulla targa posizionata accanto alla piazza – ha titolato questa piazza del Follo al suo illustre cittadino Don Giovanni Follador che per virtù pastorali, passione e grandezza nel campo delle discipline matematiche, fisiche e gnomoniche, ha dato lustro al suo paese natale e alla comunità”.
Il presidente della Pro Loco di Santo Stefano, Veronica Ruggeri, ha voluto scherzare dicendo che ora nessuno potrà più dire che gli abitanti di questa borgata non hanno una piazza, mentre don Romeo Penon, parroco di Santo Stefano, Guia e San Pietro di Barbozza, ha colpito tutti per la forza con la quale ha evidenziato l’importanza di questo momento per la memoria storica della comunità.
“Non abbiamo più consapevolezza di chi siamo – ha detto a gran voce il parroco – Allora abbiamo paura e tiriamo su dei muri. Se io so chi sono non ho paura di confrontarmi con nessuno: non mi fanno paura gli altri perché la mia identità è ben precisa. È quando perdiamo la nostra identità che diventiamo intolleranti con gli altri. Oggi ci sono persone a cui mancano le basi e che non conoscono le radici della nostra comunità”.
“La memoria storica è il fondamento di ogni popolo, di ogni comunità e di ogni paese – ha aggiunto prima della benedizione della piazza – Riscoprire questi segni bellissimi, fatti dai nostri antenati per ricordare qualcosa di importante, ci aiuta a capire chi siamo per rapportarci bene con gli altri. Che la benedizione di questa piazza ci aiuti a riscoprire la gioia di sentirci cittadini di questo paese e di questa borgata”.
Oltre alla piazza, sulla quale è stata realizzata una meridiana orizzontale, sono state benedette anche l’edicola, dedicata alla Madonna Assunta, in affresco e muratura, tre statue in gesso policromo e la nicchia oltre alla statua del Sacro Cuore in gesso policromo, restaurate grazie alla Pro Loco di Santo Stefano e alle donazioni di cittadini e aziende della borgata.
“Ritorniamo al senso di comunità – ha affermato il presidente della Pro Loco di Santo Stefano – L’obiettivo della nostra Pro Loco è riunire il paese e ora vorremmo dare più luce al senso di appartenenza organizzando degli eventi perché abbiamo bisogno di sentirci uniti. Questa piazza dà anche un senso di ordine che è molto importante in un paese. Io spero e mi auguro che questa piazza venga vissuta dai paesani ma anche da chi arriva da fuori sentendosi accolto. Noi come Pro Loco ci diamo l’incarico di tenere sempre in ordine questo paese e di dare questo spazio alla comunità”.
Oltre ai volontari della Pro Loco di Santo Stefano, erano presenti il sindaco Luciano Fregonese con alcuni membri della giunta e del consiglio comunale di Valdobbiadene, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, Giovanni Follador, presidente dell’Unpli Veneto, l’esperto di meridiane Giuseppe De Donà, che ha offerto al Comune il calcolo e il progetto della meridiana, Miro Graziotin, rettore della “Libera università di Santo Stefano dei ripetenti”, e Gianantonio Geronazzo, appassionato di gnomonica che ha avuto l’idea di realizzare una meridiana a terra.
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