Non si ferma la piaga degli avvelenamenti di animali domestici: l’ultimo caso è accaduto nei giorni scorsi e ha coinvolto tre cani di due famiglie residenti nella zona denominata Vedovalley a San Pietro di Barbozza di Valdobbiadene.
Due dei tre cani, dopo diversi giorni di mancanza di appetito e vomito con schiuma gialla, si sono ripresi. Il terzo (quello di colore marrone nella foto di copertina) è stato invece soppresso ieri di comune accordo tra i proprietari e il veterinario per evitargli ulteriori sofferenze.
“Sabato scorso i nostri due cani hanno mangiato qualcosa, forse delle fette di salame o la scorza di un insaccato – racconta la famiglia proprietaria -, poi hanno iniziato a vomitare della schiuma gialla insieme ai resti di insaccati e a mangiare sempre meno. Lo stesso è accaduto al cane del vicino”.
“Uno dei nostri due cani ha iniziato a stare più male, forse perché ha mangiato più dell’altro – proseguono i proprietari -, perciò l’abbiamo portato dal veterinario, il quale ha diagnosticato un’insufficienza renale acuta grave e ci ha detto che, probabilmente, aveva ingerito una sostanza tossica, in quanto questa grave reazione non può essere causata da alimenti umani, anche se ingerita in grande quantità”.
“Non puntiamo il dito contro nessuno – continua la famiglia dell’animale soppresso oggi -, ma abitiamo vicino a un bosco dove spesso vengono abbandonati rifiuti di vario genere, scarti animali come ossa di mucca o maiale e, una decina di anni fa, un altro mio cane morì avvelenato in pochissimo tempo per aver ingerito del veleno per le volpi. Abbiamo denunciato tante volte questa situazione, ma non abbiamo mai ricevuto soluzioni e non ci sono state sanzioni. Chiediamo maggiore attenzione da parte delle istituzioni per la sicurezza di tutti, in primo luogo degli animali, che non meritano di morire dopo dolorose sofferenze“.
Il Codice penale stabilisce che chiunque provoca una lesione a un animale, lo sottopone a sevizie, fatiche o lavori insopportabili è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 mila a 30 mila euro. L’articolo 544 bis specifica inoltre che chiunque sia responsabile della morte di un animale è punito con il carcere da 4 mesi a 2 anni.
(Foto: per concessione del proprietario)
#Qdpnews.it