Nell’ultima domenica prima di Natale i trevigiani cercano di destreggiarsi tra le diverse restrizioni contenute nei Dpcm, nelle ordinanze regionali e nel decreto legge anti-Covid che ha stabilito la zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e la zona arancione nei giorni feriali per il periodo che va dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.
Nonostante gli appelli alla prudenza, la gente fa sempre più fatica a restare in casa e chi può prende la macchina per raggiungere i negozi aperti o le vicine località di montagna per qualche ora di spensieratezza.
Pianezze di Valdobbiadene è stata letteralmente presa d’assalto dagli appassionati della montagna che già durante lo scorso fine settimana avevano scelto quest’area montana per godersi la neve.
Da questa mattina, il piazzale principale di Pianezze è pieno di macchine ma fortunatamente il problema degli assembramenti potrà essere facilmente superato dagli ampi spazi a disposizione per chi desidera camminare o praticare sport all’aperto.
La scorsa settimana c’è chi ha segnalato delle difficoltà a raggiungere in macchina la montagna di Valdobbiadene, con code e rallentamenti dovuti all’ingente numero di autovetture presenti nella strada principale.
Come annunciato ieri dal presidente Luca Zaia, l’ordinanza della Regione Veneto, che ha introdotto la regola della chiusura dei confini comunali dalle ore 14 del 19 dicembre 2020, decadrà dalle ore 24 del 23 dicembre quando inizierà a produrre i suoi effetti il nuovo decreto legge del governo Conte.
Inoltre, è iniziato l’esodo verso le seconde casa in montagna con tanti automobilisti che, già dalle prime ore della mattina, hanno riempito la Statale Feltrina per raggiungere le diverse località montane.
Per quanto riguarda la situazione delle attività commerciali, invece, all’Unieuro di Pederobba si segnala qualche coda ordinata per entrare nel negozio, mentre la situazione alla Sme di Susegana sembra essere tranquilla.
In queste ultime ore da dedicare agli acquisiti per i regali di Natale, quindi, c’è chi preferisce rimanere segregato in casa e chi sfida i rischi legati alla pandemia per portare avanti quei riti e quelle tradizioni che neanche il Coronavirus sembra capace di annullare.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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