Modifiche al centro di Valdobbiadene, raccolte 665 firme dal comitato “Ridateci la nostra piazza”

Riceviamo dal comitato spontaneo di cittadini “Ridateci la nostra piazza“, che ha depositato lo scorso martedì 15 gennaio una petizione per esprimere la propria contrarietà alle modifiche apportate alla viabilità di piazza Guglielmo Marconi (nella foto)  a Valdobbiadene, e pubblichiamo.

Il comitato promotore, che rappresentiamo, ha chiuso lo scorso 11 gennaio la raccolta di firme sulla petizione “Piazza Marconi” aperta il 4 dicembre 2018 che, benché improvvisata ed effettuata senza “battage” propagandistico e solo presso alcuni esercizi commerciali del centro cittadino, escluse quindi le borgate e le frazioni, ha ottenuto ben 665 sottoscrizioni, a conferma che il tanto sbandierato coinvolgimento pubblico sullo “studio del sistema viabilistico, pedonale e ciclabile di Piazza Marconi e delle vie di accesso” sia stato prima carente nella comunicazione e poi superficiale nella realizzazione, tanto da precostituire una qualche “excusatio non petita” su quanto fatto e ritenuto invece immodificabile.

Abbiamo formalizzato il deposito della petizione indirizzata al sindaco di Valdobbiadene, accompagnata da una lettera nella quale sono state confermate ed integrate le motivazioni e le richieste esposte nella petizione stessa. In tale accompagnatoria abbiamo confermato la più aperta e costruttiva disponibilità di collaborazione, contando sulla sua dichiarata volontà di considerare il nostro intervento “un possibile contributo per la progettazione partecipata della nuova piazza Marconi” e sulla sua promessa di mantenere aperto il dialogo coi rappresentanti del nostro comitato.

Al sindaco abbiamo chiesto di prendere nella dovuta considerazione l’elevato numero di sottoscrittori che la pensano sostanzialmente come i promotori della petizione su quanto fatto della piazza del nostro paese, in particolare sull’errore fondamentale di far eseguire i lavori sulla viabilità prima di procedere alla progettazione generale della sistemazione definitiva della piazza stessa, che è tuttora in fase programmatica. Logica, opportunità ed economicità avrebbero invece richiesto di fare il percorso inverso.

Contemporaneamente gli abbiamo rappresentato come noi sentiamo la responsabilità di rappresentare una significativa componente di concittadini ed il dovere di dare testimonianza del loro malcontento e delle loro aspettative, nonché di fornire loro delle risposte.

Gli abbiamo ribadito quindi, a nome di tutti i sottoscrittori, le proposte/richieste esplicitate nella petizione, finalizzate a far si che la nostra piazza, pur nel periodo intercorrente con la sua futura definitiva sistemazione, speriamo diversa e migliore, non continui ad avere la maggior parte della sua superficie senza una specifica, seppur temporanea, destinazione, priva di un decente arredo urbano ed utilizzata solo occasionalmente; a mantenere la parte rimanente occupata dall’attuale ingarbugliato budello di snodo della circolazione stradale, con la sua selva di segnalazioni verticali ed il suo intrico di segnalazioni orizzontali; a far bella mostra delle orrende così dette “barriere antisfondamento”; a mantenere le difficoltà di transito e sosta temporanea dei pullman turistici, sempre più numerosi.

In sintesi, adeguatamente motivate nella loro presentazione, le proposte/richieste riguardanti non la sola piazza, ma anche la viabilità del centro sono:

* spostare l’attuale area viabile dal fronte ovest al fronte est, davanti al municipio, perché l’area ovest maggiormente si presta agli scopi per i quali la piazza è deputata;

* sostituire le attuali barriere antisfondamento adottate con altre di minor impatto ambientale;

* rivedere l’ossessiva politica dei parcheggi ad ogni costo e razionalizzare quelli già esistenti, in particolare quelli in viale Mazzini;

* far rispettare i parcheggi a disco orario od inserire, nei luoghi più critici, parcheggi a pagamento;

* permettere che i pullman turistici possano temporaneamente sostare in piazza Marconi;

* rendere più agevole il raggiungimento della oiazza ai mezzi (vedasi sensi unici) ed ai pedoni;

* provvedere a dotare la piazza e le vie del centro di cestini per i rifiuti;

* dotare la viabilità urbana di adeguati dissuasori di velocità;

* correggere alcune soluzioni cervellotiche recentemente adottate, come l’incrocio dell’Istituto Canossiano ed i sensi unici contrastanti di via Roma e via Cordana;

* rivedere di sana pianta i percorsi destinati al traffico per e da Pianezze ed alla fruibilità della Cittadella della salute;

* provvedere ad una decorosa sistemazione di quella strada da terzo mondo che è diventata via Piva.

Per il Comitato: Luigi Anselmi, Giorgio Bellini e Franco Vanzin.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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