Mercati, ambiente e sistemi territoriali: questi i tre macro-temi affrontati nel corso della conferenza di giovedì a Palazzo Piva, a Valdobbiadene, dove la delegazione trevigiana di CIA Agricoltori Italiani ha organizzato un incontro pubblico con i certificatori, per indagare come gli sforzi verso la sostenibilità possano dare risultati preziosi, quando certificati attraverso parametri scientifici.
Perché si tratta di temi, quelli trattati giovedì, che sotto diversi punti di vista si influenzano a vicenda e che, per la tutela del settore agricolo nel futuro, devono essere tenuti in considerazione. A discutere delle nuove frontiere della sostenibilità in viticoltura sono stati Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia, Giangiacomo Bonaldi, presidente Federdoc, Marco Nannetti, presidente del consorzio Vitires e Gianmichele Passsarini, vicepresidente nazionale CIA Agricoltori Italiani.
In collegamento, sono intervenuti anche Denis Pantini, responsabile agroalimentare Nomisma, e Massimiliano Biagi, che ha portato l’esempio della sua società agricola, la Barone Ricasoli di Gaiole in Chianti. Il convegno, che rientra nel programma dell’Antica Fiera di San Gregorio, è stato fortemente voluto da CIA Treviso, che ha una filiale proprio di fronte al Piva, e dal suo presidente provinciale Salvatore Feletti.
“Oggi parliamo di punti di forza del territorio, che tuttavia devono essere costruiti, capiti e sviluppati in modo da portare sempre più conoscenza al mondo al mondo agricolo. Da sempre CIA crede nella sostenibilità in agricoltura, per questo ne promuove e sostiene in tutti i modi la formazione e la conoscenza – spiega Feletti, – Un altro punto del convegno di oggi riguarda i sistemi territoriali: senza di essi non sarebbe possibile sviluppare progetti lungimiranti e ambiziosi. Qui abbiamo diversi consorzi di tutela e di bonifica, che oggi lavorano assieme per portare sostenibilità in questo settore”.
Prima della tavola rotonda è intervenuto anche Pierantonio Geronazzo, vicesindaco di Valdobbiadene: “Questo è l’ultimo è il quinto di cinque incontri dedicati all’agricoltura all’interno del programma dell’Antica Fiera. Ringrazio CIA che si è impegnata moltissimo e anche quello di oggi è un argomento molto interessante. Le nostre strategie sono quelle di cercare di collaborare e fare squadra: vanno ascoltati tutti, dalle associazioni di categoria a quelle a stampo ambientalista”.
Nel corso della serata, attraverso i relatori, Valoritalia, Federdoc e Vitires hanno espresso alla platea gli obiettivi, anche in vista dell’Agenda 2030: il pubblico ha anche potuto assistere a un resoconto di Nomisma sugli andamenti delle esportazioni nell’ultimo biennio. “Le aziende sono molto sensibili a questo tema: non per nulla abbiamo due importanti progetti sia nell’area del Prosecco Doc che nella DOCG a livello di biodistretti – ha aggiunto il dottor Liberatore di Valoritalia, preceduto dal responsabile commerciale dell’azienda, Alessandro Barbieri. – C’è un percorso obbligato che deve portare le aziende, penso entro la fine del 2028, ad avere dei criteri di sostenibilità”.
Nannetti, presidente di Vitires, ha invece spiegato come la sua organizzazione si occupi di studiare il miglioramento genetico in viticoltura, portando le varietà autoctone ad affrontare le sfide legate alla flavescenza dorata, alla siccità e non solo.
“Le sfide del futuro sono tante – afferma Gianmichele Passarini, vicepresidente nazionale CIA, – prima di tutto dovremmo lavorare con l’Unione Europea su come raggiungere un’armonizzazione a livello europeo per rispondere ad alcune proposte inaccettabili che provengono da Paesi che con il vino hanno poco a che fare”.
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