Esercitazione “Terre in movimento”: simulato un terremoto di magnitudo 4.8

Valdobbiadene è iniziata ieri alle 8.15 l’esercitazione di Protezione civile “Terre in movimento”, che ha coinvolto le strutture regionali di Protezione civile, associazioni di volontari, le Prefetture di Belluno e Treviso, Vigili del Fuoco, Suem e altri enti territoriali.

Nello specifico, è stato simulato un terremoto di magnitudo 4.8 della scala Richter, con epicentro proprio a Valdobbiadene.

Intervista all’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin

A essere coinvolti nell’esercitazione circa 12 Comuni, della zona della Marca e del Bellunese, mentre i mezzi di soccorso sono stati sistemati tra la centralissima piazza di Valdobbiadene e un campo di supporto allestito in un’area di fronte al Comando dei Carabinieri, in via Caduti di Nassiriya (area per la quale è stato istituito il divieto di sosta, con rimozione forzata, da giovedì alle 14 fino a domani alle 18).

L’esercitazione ha previsto l’evacuazione di edifici pubblici e comunali, case di riposo e fabbriche, allo scopo di “verificare quelle che sono le criticità sul territorio”.

Il vicesindaco di Valdobbiadene, Pierantonio Geronazzo, ha ringraziato i dipendenti comunali per il loro lavoro, congratulandosi per l’attività svolta.

L’esercitazione ha coinvolto circa 900 persone, tra cui cittadini e alunni dei plessi scolastici, 250 volontari, 63 organizzazioni di Protezione civile, 50 Vigili del Fuoco, assieme a Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri e Vigili del Fuoco.

In tarda mattinata si è poi svolta una conferenza stampa al Coc di Valdobbiadene, aperto in municipio, per un momento di confronto con l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin.“È stata scelta una zona che ha dato problematiche in passato, per testare la Protezione civile – ha spiegato Bottacin – Sono stati coinvolti 12 Comuni, così da raccontare quelli che sono i diversi scenari”.

La conferenza stampa in municipio

Bottacin ha spiegato che, in casi di terremoto, tocca al sindaco aprire il Coc, che diviene autorità della Protezione civile locale. Poi l’assessore regionale ha ricordato i ruoli del prefetto e del presidente della Regione (il quale sovrintende anche all’aspetto sanitario) in questi casi.

“Questa esercitazione è un modo anche per testare i piani comunali di Protezione civile, che vanno costantemente aggiornati – ha proseguito l’assessore regionale – Ieri ho girato per i centri operativi comunali, per testare questo aspetto. Anche in Veneto ci sono stati dei Comuni che sono andati a giudizio, a seguito di calamità naturali, per cui è importante ricordare la responsabilità del sindaco in questi casi. Ed è il motivo per il quale organizziamo dei corsi di formazione, che solitamente sono più frequentati dai tecnici”.

Successivamente, è stata fatta una riflessione in tema di “percezione del rischio” e di “cultura dell’autodifesa”, necessari considerato il “dinamismo di questi ultimi anni dovuto al cambiamento climatico”.

Un angolo del campo allestito per l’esercitazione

Nel frattempo, ogni anno delle esercitazioni vengono svolte anche nelle scuole.

“In questo Paese manca la percezione del rischio tra i cittadini – ha affermato Bottacin – Sono state rilevate delle criticità, quindi il sistema va migliorato. Ho fatto piccoli test nella Protezione civile, che ha una percezione avanzata della sicurezza”.

I rappresentanti della Protezione civile della Marca e del Bellunese hanno rilevato la necessità di ripetere queste esercitazioni in altri Comuni e segnalato delle problematiche anche sul fronte del contatto del Centro coordinamenti soccorsi (Ccs).

Martedì invece si terrà una riunione per un momento di scambio delle varie impressioni emerse da questa esperienza.

I mezzi parcheggiati in piazza a Valdobbiadene

“In confronto al resto d’Italia, siamo promossi con il massimo dei voti, ma comunque ci sono delle criticità da valutare – il commento di Bottacin -. Importante è la responsabilità dei sindaci e della Protezione civile sul campo: in caso di assenza del sindaco, la responsabilità tocca al vicesindaco”.

“C’è molto da fare anche in fatto di prevenzione per l’edilizia”, ha aggiunto Bottacin, chiarendo che al momento la scienza non è ancora in grado di prevedere quando può manifestarsi un terremoto.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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