Orgoglio, lavoro e commozione sono le parole d’ordine che hanno contraddistinto gli ultimi giorni vissuti dalla comunità di Valdobbiadene.
La notizia del “Guicciardini”, l’ex ospedale di Valdobbiadene, che riprende vita grazie ai volontari, ha commosso tante persone che conservano gelosamente i loro ricordi personali legati a una struttura che, dopo la chiusura avvenuta ormai vent’anni fa, è sempre stata rimpianta da tutti.
Un ospedale che torna a vivere per svolgere la sua attività principale, l’assistenza e la cura ai malati, e che in questa occasione diventa ancora più prezioso perché si prepara ad accogliere pazienti provenienti da altri presidi ospedalieri della Regione Veneto che, per l’emergenza Coronavirus, potrebbero non avere posti sufficienti per garantire una risposta sanitaria adeguata.
In tempi record, che ci spingono a riflessioni importanti su alcuni presunti problemi cronici del nostro Paese, l’ex ospedale dei valdobbiadenesi diventa l’ospedale di tutti in un periodo così difficile e delicato per la nazione.
Questa avventura, che entrerà nella storia di Valdobbiadene, racchiude dentro di sé le più belle immagini di una comunità che si è stretta attorno a pochi ma autentici valori che forse, nonostante alcune voci contrarie, si pensavano a rischio estinzione.
Accompagnati da Cristian Tessaro, presidente dell’antincendio boschivo e della protezione civile di Valdobbiadene, abbiamo percorso i corridoi del “Guicciardini” mentre i volontari erano al lavoro.
Elettricisti, infermieri, volontari della protezione civile Ana (Associazione Nazionale Alpini) insieme alla protezione civile di altri paesi erano e sono impegnati nelle operazioni di pulizia e sistemazione del “grande monoblocco” chiuso da anni.
Questo ospedale, con 140 posti letto che potrebbero arrivare a 200, non ospiterà i malati di Coronavirus ma potrebbe essere utilizzato per accogliere i pazienti della “bassa intensità”, in particolare della Medicina e della Geriatria.
Al “Guicciardini” saranno attive delle squadre di vigili del fuoco e di volontari dell’antincendio boschivo, spalmate nelle ventiquattro ore, per il controllo dell’intera area dell’ospedale.
Intanto, al fine di fronteggiare l’emergenza Coronavirus, l’amministrazione comunale di Valdobbiadene ha aperto una sottoscrizione, attraverso il conto corrente della tesoreria comunale, al Banco BPM di Valdobbiadene sul conto corrente bancario
IT42O0503462150000000001536. Causale: Emergenza Covid-19 Guicciardini Valdobbiadene.
Sono tanti i privati che vorrebbero dare un contributo per la possibile riapertura del “Guicciardini” e in paese non si parla d’altro: le attestazioni di stima per i volontari continuano a riempire le pagine dei social e mai come in questo periodo Valdobbiadene sta dimostrando di essere una grande famiglia.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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