“Anche se sono già stati ringraziati i volontari, facciamolo ancora perché non sarà mai sufficiente”: con queste parole Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, ha voluto ribadire la sua gratitudine per il grande lavoro della protezione civile Ana (Associazione Nazionale Alpini) e degli altri volontari che in 5 giorni sono riusciti a ripristinare l’ex ospedale di Valdobbiadene.
Nella tarda mattinata di oggi, venerdì 20 marzo 2020, il “Guicciardini” è stato “consegnato” all’Ulss 2 Marca Trevigiana, pronto per essere utilizzato in caso di necessità per rispondere adeguatamente all’emergenza Coronavirus.
Un ospedale che, nonostante fosse chiuso dal 1999, è sempre rimasto nei cuori dei valdobbiadenesi e di tutte le persone che per tanti anni hanno lavorato all’interno di una struttura che in molti consideravano un’eccellenza.
“L’ex ospedale di Valdobbiadene – ha dichiarato Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana – è l’unico presidio ospedaliero ripristinato in Provincia di Treviso per affrontare questa situazione di emergenza. Devo dire, con mia somma meraviglia e gioia, che il lavoro fatto dalla protezione civile e dagli alpini è straordinario. Ho visto proprio un ospedale di fatto, a tutti gli effetti”.
“Quindi – prosegue Benazzi – veramente bravi i volontari, chapeau, grazie anche all’ufficio tecnico dell’Ulss 2 che ha contribuito, l’ingegner Casagrande e i suoi collaboratori, grazie alla coordinatrice e a tutti. Credo che siamo nelle condizioni di poter dire che questo è un ospedale efficiente. Nel momento in cui, ovviamente, questa marea montante che sta crescendo dovesse riempire gli ospedali della Marca, questa struttura diventa un rifugio importante per poter portare le persone che hanno fatto il passaggio acuto e che quindi devono rimanere all’interno degli ospedali o delle strutture per poter poi tornare a domicilio guarite completamente”.
“Per quanto riguarda il discorso della comunicazione dei contagi da Coronavirus in ogni Comune – conclude -, stiamo attendendo dal Ministero dell’Interno e dal Presidente del Consiglio dei Ministri che ci diano delle indicazioni precise su questo specifico tema”.
Il personale sanitario presente al “Guicciardini”, i volontari della protezione civile Ana e i volontari dell’antincendio boschivo hanno accompagnato all’interno della struttura ospedaliera valdobbiadenese il direttore generale Benazzi, accompagnato dal sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, dal presidente dell’Ipab “San Gregorio”, Alberto Prandin, e da altri rappresentanti dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.
L’infermiera Rita Zago ha spiegato la storia dell’ospedale al direttore generale Benazzi, raccontando dei 36 posti letto per piano, che erano sempre pieni, e dei circa 1200 parti all’anno.
“In questo ospedale veniva tutta la parte di Pordenone – ha spiegato l’infermiera Rita Zago – perché l’ultimo primario era stato a Sacile e tanta gente di quella zona veniva qui. La “gente bene” di Treviso, avvocati e prefetti, veniva a Valdobbiadene perché credo fosse uno dei pochi ospedali che, all’epoca, avesse stanzette a due letti e a un letto. Era bellissimo e c’erano bravissimi professionisti”.
Probabilmente, il personale dei poliambulatori di Valdobbiadene, soprattutto coloro che sono impegnati nei prelievi, sarà considerato per l’eventuale apertura dell’ospedale, affiancando un organico di 35 persone già predisposto dall’Ulss 2.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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