“Cent’anni con i nostri veci altrettanti con i nostri giovani”: è questa la frase che gli Alpini della Sezione di Valdobbiadene hanno scelto per celebrare il loro Centenario nel quale non sono mancati gli appuntamenti ufficiali, gli spettacoli e i momenti conviviali.
Ieri sono tenuti l’alzabandiera, l’Onor caduti, la Santa messa nel Duomo di Santa Maria Assunta e il concerto corale per le vie del centro, mentre questa mattina gli Alpini dei vari gruppi della Sezione e le autorità si sono radunati alle ore 10.30 in via Caduti di Nassirya.
Alle ore 11, con l’accompagnamento musicale della Banda cittadina di Valdobbiadene, è partita la sfilata con il Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini che ha percorso le vie San Venanzio e Garibaldi per arrivare in piazza 7° Reggimento Alpini, dove si è proceduto con l’Alzabandiera e lo scoprimento di una stele per ricordare il Centenario.
In seguito, gli Alpini e le autorità presenti si sono spostati in piazza Guglielmo Marconi per i discorsi ufficiali prima di recarsi al Centro Polifunzionale di Vidor per il Rancio Alpino.
Presenti il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, il presidente sezionale Massimo Burol, i sindaci di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, Segusino, Gloria Paulon, Farra di Soligo, Mattia Perencin, Vidor, Mario Bailo, e Moriago della Battaglia, Giuseppe Tonello, il vicepresidente della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, la giunta valdobbiadenese e altre autorità dei Comuni in cui sono presenti i gruppi che fanno parte della Sezione Ana di Valdobbiadene (19 Gruppi per un totale di 2000 Alpini).
La cerimonia è stata condotta in modo magistrale da Nicola Sergio Stefani, speaker ufficiale delle Adunate nazionali e dei grandi eventi degli Alpini, che ha emozionato i presenti con tanti aneddoti sulla storia delle Penne Nere.
Dopo l’intervento del presidente sezionale e del sindaco Fregonese, ha preso la parola il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero.
“Valdobbiadene per me, come qualcuno ha ricordato, è quasi una seconda casa – ha affermato il presidente Favero -. Sono affezionato in modo particolare a questa comunità e mi unisco ai saluti dei 5 sindaci presenti, al rappresentante della Regione e al vicepresidente della Provincia di Treviso. Con loro a tutti i rappresentanti che hanno voluto essere qui con noi oggi, alle nostre consorelle Associazioni d’Arma, a tutti voi cari Alpini della Sezione di Valdobbiadene. In alto i cuori, oggi più che mai orgogliosi, fieri di quello che siamo, determinati e cocciuti, senza paura e senza ma, di andare avanti con i nostri valori”.
“I nostri valori sono quelli che potranno sicuramente assicurare anche all’Italia un futuro migliore – continua – Lo dobbiamo fare con forza e senza paura, soprattutto in questi momenti, dopo la pandemia e con una guerra in corso in Europa. Senza valori non andiamo da nessuna parte e noi quei valori li abbiamo ben incisi, ben impressi. Anche Valdobbiadene è stato ricordato nella pandemia, con la rimessa in funzione di una parte dell’ospedale, anche qui con le capacità della Protezione civile degli Alpini, con la grande volontà dimostrata da chi gratuitamente ha dato il proprio servizio”.
“Ma anche per dimostrare a tutti e per ribadire che prima dei diritti arrivano i doveri – prosegue -, che per noi è più importante e gratificante dare che ricevere. Dobbiamo avere questo bene in mente se vogliamo creare un futuro per i nostri giovani. Quello che noi vogliamo, e che in parte stiamo tentando di fare con un messaggio forte nei nostri campiscuola per i giovani dai 16 ai 25 anni”.
“Quest’anno – conclude -, anno particolare certamente per voi di Valdobbiadene. Cento anni di vita associativa ma anno del tutto particolare anche per il Corpo degli Alpini e per l’Associazione Nazionale Alpini: 150 anni dalla costituzione del Corpo degli Alpini. Oggi più vivi che mai, oggi più determinati che mai. Ancora una volta in alto i cuori: viva gli Alpini e viva l’Italia”.
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