“E se cominciassimo a pensare al pianeta come una casa comune dove nulla si crea, nulla si distrugge e tutto di trasforma?”
Questa citazione, enunciata per la prima volta nel Settecento dal chimico e biologo Antoine-Laurent de Lavoisier, aiuta a capire perché è necessario tutelare sempre un bene prezioso come l’acqua: una sostanza che non si può né distruggere né creare, che è rinnovabile ma limitata, la più diffusa sulla terra, ma anche quella la cui presenza è fragile e mai scontata.
Si muove nel grande ciclo idrologico e dà origine al clima: le precipitazioni provenienti dall’evaporazione marina alimentano i fiumi, i torrenti, le falde acquifere; una volta assorbite dal suolo, sono poi restituite all’atmosfera e generano nuove piogge.
Si tratta di un processo che si ripete infinite volte, contrastando le ondate di calore e permettendo agli uomini di utilizzare la stessa acqua purificata e adatta al consumo di piante e animali.
Tutti dovrebbero sapere che è in atto un radicale cambiamento climatico, dovuto all’innalzamento del gas serra nell’atmosfera e alle attività frenetiche e incontrollate dell’uomo, hanno contribuito a generare un’alterazione di questo ciclo.
La siccità di questi ultimi mesi, gli eventi atmosferici estremi a cui assistiamo sempre più di frequente, sono la prova evidente di questo cortocircuito e ci pongono di fronte a un necessario cambiamento di prospettiva a cui non possiamo sottrarci: la tutela dell’acqua deve diventare un valore condiviso.
È importante che ognuno di noi capisca che non si tratta di un problema temporaneo e che risparmiare acqua è un aiuto sempre, anche quando la crisi idrica non si percepisce.
Benché stia aumentando la sensibilità verso un uso più sostenibile delle risorse idriche, nei paesi industrializzati consumiamo ancora ogni giorno più di duecento litri a testa di acqua potabile.
C’è ancora molto margine per livellare queste disparità e garantire a tutti un accesso all’acqua potabile regolare che non soffra dei contraccolpi dovuti alla mancanza prolungata di piogge.
“Le aziende di servizio idrico integrato si stanno muovendo in tal senso ormai da molto tempo intraprendendo diverse strade – dice il presidente di ATS, Fabio Vettori – Come azienda, stiamo lavorando non solo per creare infrastrutture adeguate alla tutela della risorsa idrica che consentono di ampliare il numero di sistemi acquedottistici connessi fra di loro, creando, di fatto, una fonte alternativa nel caso di disservizi di un sub-sistema acquedottistico rispetto a un altro. Abbiamo da tempo messo in atto azioni per la sostituzione o il risanamento di reti idriche che presentavano falle, ma anche implementato azioni che vanno nella direzione della decarbonizzazione, in particolare dei depuratori, così da dare il nostro contributo all’ambiente in senso generale. La creazione di infrastrutture fognarie e l’incentivazione degli allacciamenti da parte dei cittadini, consente ai numerosissimi corsi d’acqua che solcano il nostro territorio, di ricevere acqua pulita, così da contribuire ad alimentare un ciclo idrico rispettoso dell’habitat in cui viviamo. L’educazione al consumo consapevole di acqua delle nuove generazioni è l’altra frontiera per la promozione della tutela della risorsa idrica”.
Mentre aziende come Ats si occupano di ottimizzare le infrastrutture e trovare nuove soluzioni per garantire l’acqua a tutti, in questo contesto di cambiamento i cittadini non possono rimanere con le mani in mano: l’adattamento al cambiamento climatico deriva da piccoli accorgimenti, che è utile conoscere e tramandare come insegnamenti ai propri figli, che avranno probabilmente a che fare con una situazione ancora più delicata e degna di attenzione.
È possibile così segnare su una lavagna queste abitudini e tentare di rispettarle sempre, anche quando piove per settimane: installare un frangi-getto al rubinetto per miscelare aria e acqua, usare meno detersivo per risparmiare nel risciacquo, far partire lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, preferire la doccia alla vasca da bagno, chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si fa la barba, usare l’acqua di cottura della pasta e delle patate per sgrassare le stoviglie, scegliere piante per orti e per il giardino che non richiedano troppo acqua per l’inaffiamento. Piccole cose che, se mosse da un sentimento di speranza nei confronti del futuro, sono in grado di cambiare il mondo e rinnovare l’abbonamento all’esistenza della nostra specie.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it