Prenderà il via lunedì 12 novembre la vaccinazione antinfluenzale 2018/2019 che quest’anno, per la prima volta, riguarderà anche i donatori di sangue, oltre alle categorie tradizionalmente coperte.
I donatori interessati al provvedimento sanitario sono oltre 35 mila nella Marca Trevigiana. Per effettuare la vaccinazione i donatori possono presentarsi senza appuntamento nelle sedi distrettuali dell’Azienda Sanitaria (nei giorni e negli orari indicati qui) muniti di tesserino associativo, cartellino delle vaccinazioni e tessera sanitaria anche in formato cartaceo.
Dal punto di vista anagrafico la vaccinazione gratuita è prevista per gli over 65 (quindi chi è nato nel 1953 e negli anni precedenti). Tra le categorie di persone cui è diretta la vaccinazione gratuita le donne in gravidanza, i medici e il personale sanitario di assistenza, chi è affetto da patologie croniche.
Il Ministero della Salute ha inserito, nella stagione 2018-2019, anche i donatori di sangue tra le categorie alle quali la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente. Offrire la vaccinazione anche ai donatori, permette di aumentare le coperture vaccinali e la consapevolezza dei cittadini sul tema della prevenzione e consente di mettere in sicurezza una risorsa come il sangue per salvare vite umane.
I mesi invernali sono quelli in cui ci si ammala più spesso e vedono il picco della stagione influenzale, di solito, tra gennaio e febbraio. Periodo in cui è stata evidenziata una significativa riduzione delle donazioni di sangue (almeno il 30 percento), mettendo in crisi molte attività ospedaliere. La campagna di vaccinazione antinfluenzale terminerà nel mese di gennaio 2019.
“Una scelta voluta e di grande strategia – commenta Vanda Pradal, presidente provinciale dell’Avis Treviso – per poter meglio garantire la continuità della disponibilità delle donazioni, sulla base di una necessaria e puntuale programmazione, considerando che i donatori di sangue sono a tutti gli effetti degli operatori del Ssn. La vaccinazione permette dunque di non interrompere la donazione di sangue”.
“L’influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica per la sua contagiosità e per le possibili complicanze che possono seguire alla malattia, specie in persone già affette da patologie croniche. La vaccinazione rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”, ricorda la presidente Pradal.
Obiettivo primario della vaccinazione è dunque la protezione dei soggetti che, in caso di infezione, potrebbero riportare più gravi complicanze. La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. L’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica ed è una rilevante fonte di costi diretti e indiretti dovuti alla gestione dei casi e delle complicanze della malattia.
(Fonte: Avis Treviso).
(Foto: Freepik).
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