La presenza di senza tetto che dormono all’aperto fra l’oratorio e il dormitorio comunale di via Pasubio non è una novità per i residenti del quartiere, né per il parroco di Santa Maria del Sile, don Giovanni Kirschner, che nei giorni scorsi ha deciso di accogliere in chiesa alcuni richiedenti asilo che non trovavano posto nelle vicine strutture d’accoglienza.
Il semplice atto di carità cristiana si è trasformato nella goccia che ha fatto traboccare il vaso agli occhi di alcuni membri della comunità locale che gridando al “degrado” hanno avviato una raccolta firme indirizzata al Vescovo di Treviso Michele Tomasi affinché proceda al trasferimento di don Giovanni che di rientro da un ritiro si è trovato improvvisamente nell’occhio del ciclone mediatico.
“La petizione per allontanarmi? È una scelta insensata – commenta il parroco – I malumori della comunità locale nei confronti dei senza fissa dimora e richiedenti asilo li conosco da tempo, e in parte li capisco perché abbiamo assistito anche a brutti episodi, ma senza mai far venire meno il senso di accoglienza. Una reazione improvvisa di questo tipo non me l’aspettavo”.
“È da almeno tre anni che fra l’oratorio e il dormitorio comunale vediamo dormire all’aperto anche quindici, talvolta venti persone a notte, sia d’estate che d’inverno – precisa – . Questo per dire che il problema non l’ho creato io ospitando in chiesa alcune persone che non hanno trovato spazio al dormitorio. Qui siamo di fronte ad una questione ben più ampia a cui fino ad ora solo la Chiesa e il Comune hanno cercato di offrire delle soluzioni e che dopo la morte del giovane all’Appiani non possiamo ignorare”.
“La persona che ha fatto partire la petizione – prosegue poi il parroco – so chi è e non mi risulta frequenti la chiesa. Detto ciò, non posso escludere che alcuni dei miei parrocchiani l’abbiano firmata. Io ad ogni modo rimango aperto al dialogo”.
Nel frattempo, l’opinione pubblica si è spaccata in due, fra chi sostiene la scelta di don Giovanni Kirschner e chi si schiera dalla parte del comitato cittadino. Nel mezzo si colloca il sindaco di Treviso Mario Conte che proprio nei giorni scorni ha annunciato l’aumento dei posti letto all’interno del dormitorio di via Pasubio.
“Quanto sta succedendo a Santa Maria del Sile è un tema che va attenzionato – commenta– Se da un lato capisco i timori dei cittadini dall’altro comprendo anche la posizione di don Giovanni e il suo gesto di carità cristiana. Credo che in questo caso sia necessario aprire un confronto nel rispetto di entrambe le parti e ovviamente anche io mi rendo disponibile a dialogare con don Giovanni Kirschner, il comitato di cittadini e anche con il vescovo Tomasi per dare risposte a tutti e far tornare la serenità nel quartiere”.
“Stiamo attraversando un periodo complicato soprattutto da un punto di vista dell’accoglienza – prosegue il primo cittadino – Ne abbiamo parlato anche nei giorni scorsi con il ministro Piantedosi e il sottosegretario Molteni: i numeri dei richiedenti asilo sono in continua crescita”.
“Capisco dunque le perplessità dei cittadini ma ricordo che anche le persone che sono costrette a vivere per strada meritano delle risposte. Ricordo che uno dei quaranta cantieri che verranno avviati prossimamente a Treviso riguarda la riqualificazione dell’ex macello, un’opera che va in questa direzione. La struttura verrà infatti adibita a luogo per l’accoglienza dei cosiddetti ‘ultimi’, cioè di quelle persone che stanno vivendo temporaneamente dei momenti di difficoltà. Non ultimo come amministrazione abbiamo incrementato i posti nel dormitorio comunale e stiamo cercando di trovare altre soluzioni che possano far tornare il sereno anche nella comunità di Santa Maria del Sile”.
(Fonte foto: Qdpnews.it)
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