Si è tenuto martedì scorso nell’auditorium delle scuole secondarie di I grado Martini il primo incontro che ha dato il via al progetto “Un giorno alla pari. Prove empatiche con disability manager”.
L’iniziativa ˗ promossa dall’Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione in collaborazione con l’Assessorato alla Città Inclusiva e Solidale ˗ porta un percorso di formazione all’interno delle scuole, capace di offrire informazioni e conoscenze utili sul tema della disabilità attraverso l’interazione diretta con ragazzi delle classi delle scuole secondarie di I grado.
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Gli studenti, guidati dal Disability Manager del Comune di Treviso architetto Rodolfo Dalla Mora, e dagli insegnanti, dopo la visione di un video, vengono stimolati alla riflessione per mezzo di percorsi e ausili (carrozzina, bastoni, cuffie, occhiali eccetera) che creano delle condizioni di disabilità visive, sensoriali o motorie in maniera artificiale. Da queste sensazioni i ragazzi esplorano ed esplicitano quanto provato, divenendo più consapevoli dei limiti e delle potenzialità delle varie condizioni.
«Con “Un giorno alla pari” si vuole portare maggiore conoscenza e consapevolezza dei temi relativi alla disabilità mettendo i ragazzi e le ragazze di fronte a situazioni e condizioni che richiedono soluzioni alternative, non sempre facili» commenta l’Assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione Gloria Sernagiotto. «Le prove empatiche generano molto spesso un certo stupore in un’età in cui l’attenzione tende a mancare. Partendo da questa reazione, gli studenti imparano non solo a comprendere l’importanza dei sensi, ma anche a fare affidamento sulle proprie abilità di adattamento e a dare fiducia agli altri».
«Questo e altri progetti come Welcome Blue e il percorso “Baby Sign” che si sviluppa all’interno del servizio educativo degli asili nido comunali, confermano l’impegno dell’amministrazione comunale per la diffusione di una nuova cultura inclusiva» aggiunge l’Assessora alla Città Inclusiva e Solidale Gloria Tessarolo. «L’inclusione passa attraverso la conoscenza e il riconoscimento dell’altro con le sue caratteristiche. Quando si parla di luoghi per tutti parliamo anche e soprattutto dell’approccio mentale e relazionale all’altro: le barriere sono prioritariamente mentali. Partendo dai più piccoli siamo certi che Treviso crescerà in consapevolezza e diventerà sempre più una Città per tutti».
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Comune di Treviso)
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