Un libro che, come spiega l’autore, è “nato camminando” e che, passo dopo passo (meglio sarebbe dire pagina dopo pagina), vuole interrogarsi anche sull’identità di Treviso, su dove la città voglia andare e quali obiettivi intenda porsi per “alzare l’asticella”.
Riprenderanno a febbraio, smaltita la “sbornia” delle Feste, le presentazioni del libro di Domenico Basso, “Treviso nel cuore. Volti e luoghi celebri” il titolo, corredato dai disegni di Massimo Lupato. La novità sarà proprio che, accanto alla tradizionale presentazione, ci sarà una mostra con le illustrazioni contenute nel volume.
Raccontare la città attraverso gli occhi di chi la vive quotidianamente. Basso, 67 anni, giornalista di lungo corso e storico direttore nella Marca, ha chiesto a 40 trevigiani di svelare i loro luoghi del cuore. Ne è uscita così una raccolta di piccoli racconti che svelano gli angoli noti e meno noti di Treviso. Il libro che vuol essere anche una piccola guida di consigli, consegnati a chi in poco tempo vuole visitare la città, è un viaggio che porta a galla ricordi e storie di chi in questa città è nato o ha scelto di vivere.
Carlo Nordio, ministro della Giustizia, racconta tra gli altri luoghi, la Chiesa di Santa Rita, dove andava a fare il chierichetto e dove ha imparato il latino prima dell’italiano. Luca Zaia ricorda i suoi anni da Presidente della Provincia quando raggiungeva il palazzo della prefettura in bicicletta e lo sguardo si posava sui palazzi alla ricerca dei Leoni di San Marco e di tracce della Repubblica Serenissima. Red Canzian svela l’incanto per quel castello lungo viale Trento Trieste che gli ricordava un maniero del nord-est europeo. Il sindaco di Treviso Mario Conte ricorda la vita di ragazzo al quartiere San Paolo dove ha compreso il valore della comunità.
Alessandro Benetton indica in Palazzo Ancillotto con l’adiacente Collegio Piox il suo grande luogo del cuore: spazi ricchi di cultura e valori, aule e scalinate dove ha trascorso gli anni della sua formazione incrociando maestri e coltivando rapporti. Boba Bonamigo, avvocato, e moglie di Adriano Panatta il campione che a Treviso ha scelto di mettere radici, tratteggia i momenti della sua gioventù ai giardini di Sant’Andrea dove dal dialogo autentico nascevano vere amicizie Due tenori come Fabio Sartori e Francesco Grollo svelano la città con l’orecchio ricolto alla musica: un giovanissimo Sartori ricorda le arie musicali che uscivano dalla villa di Mario Del Monaco che hanno sicuramente indirizzato il suo percorso, Francesco Grollo si sofferma sulla Chiesa di San Francesco luogo pieno di suggestioni che rende ogni concerto una vera e propria elevazione.
Ma a tratteggiare la città attraverso i ricordi di gioventù ci sono anche gli scrittori Paolo Ruffilli che descrive la Treviso dalle tinte dorate e Fulvio Ervas che ricorda come certi angoli s’aprono come piccoli palcoscenici di storie che suscitano un’immaginazione senza sosta. Massimo Zanetti, noto imprenditore del caffè, ripercorre attraverso i luoghi a lui cari la sua gioventù ma anche la sua carriera di ragazzo pronto a raccogliere sfide importanti come quando, non ancora maggiorenne, mise in piedi la sua prima torrefazione in via Pescatori.
Poi ci sono coloro che Treviso l’hanno scelta: il campione di basket, Riccardo Pittis, che si è innamorato della sua lentezza e che ha scelto la Restera come su “ufficio”, Pietro Signoriello, oggi prefetto di Trieste, che dalla gentilezza di questa città è stato conquistato o ancora Pino Giordano, l’imprenditore della ristorazione, che in un attimo si è innamorato di quello che poi sarebbe diventato il suo primo locale nella Marca. L’avvocato ed ex sindaco, Francesco Manildo e il direttore generale dell’Usl Francesco Benazzi si soffermano su un luogo che ancor oggi, dopo tanti anni, attende una rinascita: il Bar Biffi.
Laura Ephrikian ritorna al liceo Canova, luogo che in ogni sua tappa trevigiana, ama rivedere perché incrocio di amicizie e di sogni così come l’ex osteria Alla Colonna dove la trasgressione era una tazza di clinton che poi una patata bollita in un attimo cancellava. Giancarlo Gentilini, ex sindaco sceriffo, ripercorrere i suoi anni da primo cittadino e il suo sogno infranto di rendere il Sile navigabile come la Senna o il Tamigi. E poi Marco Goldin e la “sua” familiare piazza Santa Maria Maggiore.
“Ogni personaggio attraverso il racconto dei suoi luoghi cari tratteggia pezzi di vita – spiega Domenico Basso – ‘Treviso nel cuore’ non vuole però essere solo un viaggio nei ricordi ma si prefigge di avviare una discussione sulla Treviso che verrà, sulle opportunità che è necessario cogliere e quindi sul modello di città da ricercare per i prossimi anni. La qualità della vita è indubbiamente alta ma ci sono alcuni aspetti che vanno analizzati sia per quanto riguarda la crescita culturale, la mobilità e la identità stessa di una città che forse dovrebbe discutere di più sul proprio ruolo. Il libro presenta gli angoli della città, le sue migliori cartoline ma la bellezza deve essere accompagnata da una nuova ricerca di contenuti e di offerta, soprattutto, culturale”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: per concessione di Domenico Basso)
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