Tolo Marton si racconta: “Non passa giorno che non prenda la chitarra in mano con nuove idee in testa”

Nato a Treviso nel 1951, Vittorio Marton (vero nome dell’artista) oggi, all’età di 70 anni, è un chitarrista e compositore attivo nel campo musicale, che riscuote successo e riconoscimenti mondiali. Con la sua chitarra elettrica, Marton viaggia dal rock al blues, dal country al rock psichedelico, dalle melodie più stravaganti ai silenzi più cupi.

La passione musicale di Tolo, figlio del politico Bruno Marton, si manifestò già all’età di 5 anni quando, con il fratello maggiore Francesco, inizia a conoscere il pianoforte ascoltando le sinfonie dei grandi artisti come Beethoven, Chopin, Liszt e Bach. Successivamente, ascoltando i dischi delle sorelle maggiori – Giuliana, Anna Maria, Gianna e Lucia – impara a memoria i pezzi di artisti tra i quali Elvis Presley, Jack Scott, Paul Anka e le canzoni di Domenico Modugno e Mina.

“All’età di 5 anni – afferma il chitarrista, che incontriamo nella sala prove della Scuola di musica AVdance di Preganziol – la befana mi portò una pianola giocattolo con circa 6 tasti colorati ed ho iniziato a suonare accorgendomi di riuscire a riprodurre le canzoni che sentivo alla radio. Crescendo e andando a scuola, ho notato un mio compagno di classe che aveva una magnifica chitarra elettrica e subito ho voluto averne una. Mio cognato me la ha regalata e da lì è cominciato tutto”.

“A 16 anni ascoltavo Jimi Hendrix e non riuscivo a capirlo dato che ero abituato al beat italiano. Qualche anno dopo sono riuscito a capirlo ed ho imparato che quando non comprendo uno stile musicale è un buon segno”.

“Io volevo studiare il pianoforte per diventare un pianista di musica classica in realtà, solo che non è stato possibile perché non avevamo un pianoforte a casa. Per il carattere che ho, sarei più adatto a fare musica classica”.

Numerose le composizioni e le interpretazioni dagli anni ’60 ad oggi: per la sua composizione Alpine Valley e l’interpretazione di Red house, è stato premiato nel ’98 in America dal padre di Jimi Hendrix. E’ stato richiesto per suonare con Jack Bruce e Ginger Baker, due dei tre leggendari componenti dei Cream. Nel marzo 2002 inizia la collaborazione con il leggendario batterista dei Deep Purple Ian Paice ed il tastierista, sempre dei Deep Purple, Don Airey.

“Ho fatto molte collaborazioni importanti – continua – come con i Deep Purple e i Cream, ma non erano progettate, capitavano e basta, in maniera spontanea”.

“Una di quelle cose che mi hanno riempito dentro è stato quando vinsi nel ’98 il concorso dedicato a Jimi Hendrix. Noi finalisti eravamo in riga, 5 da una parte e 5 dall’altra. James Hendrix, il padre di Jimi, inizia a chiamarmi: “Come here, come here”. E io, che non capivo cosa stesse succedendo, piano piano mi spostavo fino ad arrivare vicino a lui e disse ‘the winner is Tolo Marton’. In quel momento ero meravigliato e ovviamente contentissimo ma ancora non ci credevo, ho pensato solo che dovevo stare lì”.

Gli appuntamenti con l’arte di Tolo Marton non sono finiti: il chitarrista trevigiano non si fermerà, ha ancora tanto da scrivere e da raccontarci.

“Non passa giorno che non prendo la chitarra in mano con nuove idee in testa. Vorrei fare un nuovo disco diverso dagli altri e metterci un pizzico di pazzia – conclude – qualcosa di diverso che ti lascia sorpreso. Quando ascolto musica, se prevedo già cosa accadrà, non mi interessa, io devo essere sorpreso: sorprendere me stesso e sorprendere gli altri”.

(Foto: Tolo Marton e Wikipedia).
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