Tiziano e Paris Bordon si “abbracciano” in Cattedrale. Apre oggi “Il discepolo e il maestro”, immersione nel Rinascimento veneto con tre capolavori del Divin Pitor

Il maestro cadorino e il discepolo nato sulle sponde del fiume Sile si “abbracciano” nella Cattedrale di Treviso. Tre opere pittoriche di Paris Bordon, che andò a bottega da Tiziano, da oggi 6 ottobre al 29 gennaio 2023 saranno sotto i riflettori della nuova illuminazione di cui è stata dotata (grazie al mecenatismo del Rotary Club) la cinquecentesca Cappella Malchiostro del Duomo, nota per gli affreschi del Pordenone e per l’Annunciazione dipinta dal Vecellio nel 1520. Nel ristretto spazio antistante la cappella, gli appassionati d’arte potranno vivere un’immersione totale nella pittura del Rinascimento veneto, quando visiteranno la mostra “Il discepolo e il maestro. Paris e Tiziano nella Cattedrale”, ideata dall’ufficio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali per completare l’itinerario che Treviso sta dedicando a Paris Bordon “Divin Pitor” (1500 – 1571), raccontato dalla grande mostra in corso a Santa Caterina a cura del Comune e dei Musei civici.

Nel vestibolo sono state posizionate a terra, per essere viste da un pubblico più vasto, tre opere pittoriche del Bordon, facenti parte del patrimonio del Duomo, che normalmente non sono di facile visione, poiché appese alle pareti o custodite in una canonica: il prezioso olio su tavola “Sacri misteri” (1551), commissionato dal canonico Andrea Salomon luogotenente del cardinale Alvise Pisani, all’epoca vescovo di Treviso; la pala San Lorenzo e i santi Girolamo, Pietro, Giovanni Battista e Sebastiano (1562), staccata dall’altare maggiore dell’antica chiesa trevigiana di San Lorenzo soppressa nel 1810; l’Adorazione dei pastori (1557), considerata il vero capolavoro trevigiano del “Divin Pitor”, proveniente dall’altare della famiglia Rovero nella chiesa di San Francesco. Un trittico straordinario che anche il Vasari ricorda nell’edizione del 1568 delle sue “Vite”.

“Questa mostra si mette in continuità con l’esposizione di Santa Caterina, ma vuole avere anche la vocazione di rinsaldare i legami che il pittore ha e aveva con la città. Inoltre fa incontrare Paris con il suo maestro Tiziano Vecellio nel tempo in cui lo celebriamo. Sappiamo che all’epoca i rapporti tra i due non furono buonissimi; prima dei 18 anni Bordon se ne andò dalla bottega di Tiziano accusandolo di non avergli insegnato bene l’arte. Ma noi li facciamo ritrovare, insieme al Pordenone alla cui pittura sicuramente Paris guarda” afferma don Paolo Barison, responsabile dell’ufficio diocesano d’arte sacra nell’anticipare quanto oggi giovedì alle 18.30 sarà illustrato nella “vernice” aperta alla cittadinanza, a cui partecipano il vescovo Michele Tomasi, il sindaco Mario Conte e Luca Majoli per la Soprintendenza delle Belle Arti.

L’esposizione presenta anche l’atto di battesimo di Paris Bordon, avvenuto il 5 luglio 1500, traendo dagli archivi il manoscritto “Liber baptizatorum ecclesiae Tarvisinae 1496 – 1502”, conservato nella Biblioteca Capitolare. C’è anche il contributo del Comune di Treviso e di vari sponsor privati alla base di questa interessante mostra, valorizzata dalla nuova illuminazione della Cappella Malchiostro e del vestibolo, dono del Rotary Club di Treviso, che conclude così un percorso di generoso contributo alla cultura della città, già iniziato con il precedente presidente Andrea Danesin, tramite il restauro dell’Annunciazione, e portato avanti dall’attuale Mario Da Rolt.

“Si può quantificare in 60 mila euro il valore dell’apporto dato dai tanti professionisti soci rotariani che si sono messi a disposizione per questo service, tra cui l’ingegner Carlo Chiodin e il figlio Carlo che hanno progettato l’impianto d’illuminazione, l’architetto Andrea Bellieni, i membri della commissione progetti Maria Antonietta Possamai, Paolo Bornello e Laura Giraldo”, sottolinea Da Rolt, “oltre alle imprese Bettiol srl, Marchiol e Linea Light Group che hanno fornito materiale, manodopera e supporto tecnico”.

Fabrizio Malachin, direttore dei Musei civici trevigiani, elogia quanto realizzato dalla Diocesi, che “con poche risorse ha saputo valorizzare opere che non sono di secondo piano, e che tutto l’anno, oltre alle mostre del momento che accendono un faro su Paris Bordon, possono essere ammirate nelle chiese e nei musei di Treviso”, ricordando anche quelle custodite a Biancade e Valdobbiadene. Inoltre Malachin, don Paolo Barbisan, Rossella Riscica e Chiara Voltarel hanno firmato il volumetto “Paris Bordon. Itinerari trevigiani” che si può avere visitando la mostra in Cattedrale.

I visitatori, infine, troveranno un appoggio esperto anche nell’associazione “Chiese Aperte Treviso”, composta da un centinaio di volontari che, durante tutto l’anno, raccontano il patrimonio artistico custodito in sette chiese trevigiane. Alcuni volontari, appositamente formati, faranno da ciceroni a chi vorrà scoprire “Il discepolo e il maestro”, nei pomeriggi di venerdì, sabato e domenica fino al 29 gennaio.

(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati