Sottrae 1,6 milioni di euro alla madre anziana e malata, denunciata alla Procura la figlia 37enne dopo le indagini della Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica una 37enne trevigiana che, tra il 2011 e il 2019, si è impossessata di 1,6 milioni di euro, sottraendoli all’anziana madre, ricoverata dal 2009 in una casa di cura della provincia e della quale era stata nominata amministratrice di sostegno.

Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Treviso, hanno portato alla luce le modalità attraverso le quali la donna è riuscita a prosciugare l’intero patrimonio della vittima: ripetuti bonifici in proprio favore, prelevamenti bancomat non giustificati, spese per viaggi, alberghi, abbigliamento, profumeria, ristoranti, investimenti in titoli, oltre a numerose operazioni finanziarie, compiute su conti correnti accesi anche all’estero, finalizzate a far perdere le tracce del patrimonio sottratto alla madre, in cui era confluito, tra l’altro, un risarcimento assicurativo di oltre 1,3 milioni di euro.

A far avviare le indagini è stato il nuovo amministratore di sostegno, nominato nell’ottobre 2019 dopo che il Giudice Tutelare del Tribunale di Treviso, che aveva rilevato delle anomalie nell’amministrazione, tra cui l’omessa presentazione delle relazioni periodiche sullo stato di salute dell’assistita, oltre che dei rendiconti delle entrate e delle spese sostenute nell’interesse dell’anziana donna.

Il nuovo amministratore si è immediatamente reso conto di come il patrimonio personale dell’anziana si fosse praticamente dissolto in innumerevoli uscite, che nulla avevano a che vedere con le condizioni di salute della donna ricoverata nella casa di cura, in stato vegetativo permanente e dunque impossibilitata a gestire i propri beni.

Gli accertamenti compiuti dai finanzieri trevigiani sui conti correnti dell’indagata, confermati dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette, hanno confermato le manovre fraudolente della figlia dell’assistita.

Il Pubblico Ministero trevigiano, a conclusione delle attività investigative, ha chiesto e
ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari il sequestro preventivo dei beni nella
disponibilità dell’indagata, che ha riguardato un immobile, una partecipazione societaria e
la liquidità bancaria ancora disponibile sui conti correnti.

(Fonte e foto: Guardia di Finanza).
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