Le indagini si concentreranno, come di prassi in questi casi, sulla vita privata di Vincenza Saracino: “Verrà scandagliata ai raggi X” ha detto oggi il procuratore della Repubblica di Treviso Marco Martani, che aggiunge: “Da un primo esame esterno sul corpo della donna non sembrerebbero essere presenti ferite da difesa, ma l’arma del delitto non è ancora stata trovata”.
Proprio per questi motivi, in mattinata i Carabinieri del Comando provinciale di Treviso stanno cercando anche con il metal detector l’arma del delitto. “La donna aveva due ferite nella zona del volto – aggiunge Martani – una delle quali molto profonda”. Chi ha ucciso la donna non le ha provocato tagli ma piantato due volte l’arma, molto probabilmente un coltello, ma non è escluso che si possa trattare anche di un cacciavite.
Ad accorgersi della bicicletta della donna, a poche centinaia di metri dal casolare, è stato un Carabiniere impegnato nelle ricerche di Vincenza dopo che la Prefettura di Treviso aveva avviato le ricerche alla luce della sua scomparsa. “La bici era nascosta all’interno di un cespuglio – aggiunge il Procuratore – e ne usciva solo il cavalletto”. Sembra dunque che la bici sia stata parcheggiata normalmente e che solo successivamente qualcuno l’abbia voluta nascondere.
Sembra essere esclusa anche l’ipotesi della rapina, tanto che la borsa che la donna aveva con sé è stata trovata vicina al corpo e sembra non mancare nulla al suo interno. “C’era anche la borsa della spesa – conclude il Procuratore –, all’interno aveva anche una bottiglia di vino”. La donna è stata trovata vestita all’interno del casolare con addosso gli stessi abiti con cui le telecamere di videosorveglianza del Lando l’avevano immortalata alle 17.30.
Importanti saranno anche gli esiti dell’autopsia che sarà disposta nei prossimi giorni e che verrà svolta dall’Università di Padova. Al momento non è ancora chiaro dove la donna sia stata uccisa, ma pare che all’interno del casolare non ci siano segni evidenti di trascinamento.
(Foto: Qdpnews.it)
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