Sempre più giovani armati? Il colonnello Mazzanti: “Anche se per difendersi è pur sempre un reato” 

Prima di uscire con gli amici, almeno fino a qualche anno fa, ci si metteva in tasca portafoglio e cellulare, oggi molti giovani ci aggiungono anche un coltello o almeno qualche oggetto che possano usare come arma. Molti probabilmente anche solo per difesa (soprattutto visto il crescere di episodi di violenza giovanile), ma poco conta visto che andare al bar, in centro o a scuola con una lama è pur sempre un reato

Il colonnello Stefano Mazzanti

Anche se non esiste una vera e propria statistica di questo nuovo fenomeno sembra ormai evidente che ai controlli dei Carabinieri e delle altre Forze dell’ordine sempre più giovani vengono trovati in possesso di vari tipi di arma. Un fenomeno preoccupante che crea anche un senso di insicurezza nella comunità, soprattutto se questa, come quella di Treviso non era di certo abituata a questi comportamenti. 

Colonnello Stefano Mazzanti, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Treviso, vi risulta questo?

“Non abbiamo una percezione diretta di questo, né tantomeno statistiche specifiche che riguardano questi casi. Gli ultimi episodi sollevano sicuramente il problema dell’utilizzo di strumenti per difendersi da parte dei giovani che, chiaramente, usano anche armi illegali”.

E’ un problema culturale?

“Direi che è culturale, nel senso che c’è una percezione che certi comportamenti non abbiano conseguenze penali, o che non siano particolarmente gravi, il che incoraggia queste pratiche”.

In realtà, portare un oggetto per difendersi senza giustificazione è un reato. Quindi, possiamo dire che c’è una sorta di impunità in questo senso? I giovani che lo fanno forse sottovalutano le conseguenze?

“Sicuramente c’è una sottovalutazione del comportamento, che, ripeto, può avere implicazioni penali e immediate”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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