Rinnovato il voto alla Madonna Granda: “Lo spirito di comunità il segreto per affrontare tutte le sfide”. Stasera concerto lirico dell’Assunta in piazza

Treviso ha rinnovato anche quest’anno, nella festa dell’Assunta, l’abbraccio della città alla Madona Granda, gesto devozionale che si perpetua dal 1302. Il sindaco Mario Conte ha donato al vescovo Michele Tomasi il grande cero votivo con lo stemma della città posto davanti all’altare della basilica santuario di Santa Maria Maggiore che incornicia l’effige della Vergine, circondata dagli ex voto per la grazie ricevute dai fedeli nel corso dei secoli. 

La consegna del cero da parte del primo cittadino trevigiano (affiancato dal presidente del consiglio comunale Giancarlo Iannicelli, da altri rappresentanti dell’assemblea di Palazzo dei Trecento e dalle autorità militari), come da tradizione ha aperto la celebrazione eucaristica, celebrata da monsignor Tomasi e solennizzata dagli inni mariani eseguiti dal coro di Santa Maria Maggiore, magistralmente diretto da Giulia Muttoni soprattutto nel “Magnificat” che ha concluso la messa, applaudito dai tanti trevigiani che hanno gremito la basilica.

Il primo statuto che istituì l’omaggio della città alla Madona Granda  fu deliberato il 14 agosto 1302 dall’assemblea comunale, a due anni di distanza da una vittoria riportata sulle rive della Livenza, che risolse a favore dei trevigiani il conflitto in corso con il Patriarcato di Aquileia.

In segno di riconoscenza e gratitudine alla Madonna, alla quale venne attribuito il merito della vittoria per intercessione presso Dio, fu decretato che ogni anno in perpetuo, a spese del Comune di Treviso, venisse fatta un’offerta alla chiesa di Santa Maria Maggiore nel giorno della festività dell’Assunta.

Il voto venne confermato e integrato da una nuova delibera, che seguì all’insurrezione della comunità trevigiana contro la tirannide della famiglia dei Caminesi il 15 dicembre 1312. 

Di secolo in secolo, Treviso ha tenuto fede al voto. Dopo la fine della seconda Guerra mondiale, il primo sindaco eletto democraticamente il 31 marzo 1946, l’avvocato Antonio Ferrarese, come auspicio di una nuova ripresa della vita cittadina, il 12 agosto 1946 scrisse una lettera all’arciprete della basilica mariana, padre Bortolo Stefani, per annunciargli che l’amministrazione comunale intendeva ripristinare l’antica tradizione e che sarebbe intervenuta ufficialmente, con una rappresentanza della giunta e del consiglio comunale, accompagnata dai vigili urbani, alla cerimonia dell’Assunzione il 15 agosto.

Il sindaco Ferrarese partecipò al solenne pontificale celebrato dal vescovo Mantiero, portando in dono un grande cero con lo stemma del Comune, offerto alla chiesa e collocato davanti all’immagine della Madonna, oggetto di antichissima devozione popolare. La cerimonia da allora si è sempre ripetuta il 15 agosto di ogni anno. 

Nell’omelia della celebrazione odierna, il vescovo ha sottolineato il valore di questo particolare momento della storia cittadina che si protrae dal 1300, ricordando anche la delibera del 1774 che decretava il restauro della chiesa.

“Oggi abbiamo compiuto un gesto che si colloca in una lunga tradizione. Ripeterlo con autenticità ci pone di fronte ad una grande responsabilità civica”, ha rimarcato monsignor Tomasi, “Innanzitutto di fronte a tutti coloro che, nel corso dei secoli, hanno rinnovato il voto dell’affidamento per il bene della città. Stiamo qui condividendo la convinzione che il mistero dell’esistenza possa essere svolto in un orizzonte tanto ampio da far fiorire ogni progetto di vita, ogni visione del mondo, ogni fede e anche ogni rifiuto di essa. Stiamo facendo nostra la responsabilità di tutti e per tutti. Il senso della vita sì è personale, ma nessuna persona è un atomo chiuso in se stesso. Il vero bene è sempre comune”.

Alla fine della celebrazione padre Ottavio Bolis, parroco di Santa Maria Maggiore, ha voluto che fossero i bambini della sua parrocchia, riuniti davanti all’altare, a dare un “freschissimo” augurio corale di buon Ferragosto alla città.

“Abbiamo rinnovamento questo ringraziamento alla Madona Granda che è un’istituzione cittadina, perché ci protegge e continuiamo a chiedere protezione poiché le sfide che la comunità deve affrontare quotidianamente sono ogni giorno sempre più impegnative e diverse – è il commento del sindaco Conte -. Usciamo da una pandemia e abbiamo letto in questi giorni delle notizie forti e dolorose per le nostre comunità. Continuiamo a pregare la Madona Granda perché siamo convinti che ci proteggerà. E soprattutto quello spirito di comunità richiamato dal vescovo è il segreto per affrontare tutte le sfide che la vita ci porrà davanti”.

Mentre nella basilica stamattina si levavano le preghiere alla Vergine, nella piazza antistante procedeva l’allestimento del palco in vista del tradizionale “Concerto lirico dell’Assunta”, che si terrà stasera dalle 21 nella sua consueta sede, dopo le due edizioni in fase pandemica svoltesi in piazzale Burchiellati.

Il concerto del 2022 sarà dedicato al genio di Antonio Canova, nel bicentenario della morte dello scultore di Possagno. Dalle 17 alle 10 è prevista l’apertura straordinaria alle visite del Museo Bailo dove è in corso la mostra “ Canova gloria trevigiana”.

Ai valori espressi dall’arte di Canova sarà dedicata la serata lirica, con l’Orchestra Filarmonia Veneta, diretta dal maestro Francesco Rosa, che accompagnerà il soprano Ketevan Sikharulidze, il mezzosoprano Karine Ohanyan, il tenore Riccardo Rados e il baritono Nicola Zambon. In caso di maltempo il concerto si terrà dentro la chiesa di Madona Granda.

(Foto: Comune di Treviso).
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