Pedemontana Veneta contro tutto e contro tutti. Il sindaco di Spresiano Della Pietra: “Ringrazio la Regione, rischiavamo di avere un’opera incompiuta”

Che valore diamo al tempo in una società frenetica come la nostra nella quale siamo sempre di corsa e dove passiamo molte ore in auto o nei mezzi di trasporto pubblici?

Da oggi Spresiano si potrà raggiungere da Montebelluna in 8 minuti, mentre in 25 minuti sarà possibile arrivare a Bassano del Grappa partendo da Treviso: sono questi alcuni degli effetti pratici della Superstrada Pedemontana Veneta, della quale oggi è stato inaugurato il tratto di 14 chilometri da Spresiano a Montebelluna.

La Pedemontana Veneta, che verrà completata entro la fine dell’anno, rappresenta l’infrastruttura più grande realizzata in Regione negli ultimi anni e una delle opere più discusse e ostacolate.

Per ora sono pronti 80 chilometri sui 94 complessivi (l’85% dell’opera) e mancano le connessioni alle autostrade A4, a Montecchio Maggiore, e alla A27 a Spresiano.

Da Breganze (Vicenza) a Spresiano è percorribile in 50 minuti: l’opera conta un bacino di utenza di 330 mila abitanti, 35 mila aziende nel raggio di 10 minuti dai caselli e 907 mila entro 20 minuti dai caselli.

Il tratto tra Montebelluna e Spresiano ha un costo di 145 milioni di euro, è protetto nel 78% della sua lunghezza da 2,3 chilometri di barriere antirumore in vetro e 3,4 in calcestruzzo.

Per mitigare l’impatto dell’opera è stata rinverdita a prato una superficie di 375 mila metri quadri, cui si somma la messa a dimora di 20 mila alberi e 19 vasche di laminazione.

Presenti all’inaugurazione di questa mattina del tratto Spresiano-Montebelluna il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, il vicepresidente della Regione Veneto e assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, l’ingegnere Elisabetta Pellegrini, dirigente della Regione e direttore di Struttura di Progetto della Superstrada Pedemontana Veneta, i sindaci di Spresiano e Montebelluna, Marco Della Pietra e Adalberto Bordin, insieme a diversi colleghi sindaci, amministratori, consiglieri regionali e autorità civili e militari della Provincia.

“L’inaugurazione di oggi significa dar vita all’85 per cento del tracciato – ha affermato Zaia – Per fine anno, per quel che riguarda noi, l’opera sarà conclusa con l’innesto fino a Montecchio sulla A27, mentre speriamo arrivi per il 2023 l’innesto sulla A4 alla cui realizzazione sta lavorando la Padova-Brescia. Per la nostra tratta di competenza l’opera sarà completata entro dicembre di quest’anno, in verità sarà pronta già a settembre per poi attendere le autorizzazioni. Grazie alla Pedemontana, partendo dalla A27 arriveremo a Montecchio senza mai uscire su strade normali, questa è la realizzazione di un grande progetto”.

“Quanto ai flussi di traffico al momento ci sono solo stime, sono ipotizzati 27 mila veicoli al giorno, ad oggi siamo sui 16-17 mila veicoli e abbiamo ragioni di pensare che sarà un’opera trafficata – continua – Il tratto Treviso nord fino a Montebelluna costerà 2,5 euro, ma i tempi di percorrenza saranno ridotti di due terzi rispetto ad oggi, ad esempio tra Treviso e Bassano ci vorranno 20-25 minuti, tra Treviso e Montebelluna 8 minuti, il che vuol dire che consumeremo meno gasolio, perderemo meno tempo e saremo più sicuri”.

“Secondo uno studio ufficiale questa grande infrastruttura farà aumentare il Pil del Veneto – conclude il presidente – Il Pil veneto durante i cantieri è già cresciuto di 1,7 punti su un valore di 180 miliardi e a regime crescerà ancora di 1,5 punti che significa un più 2,7 miliardi annui di flussi economici a vantaggio del territorio”.

Prima del suo intervento il sindaco di Spresiano ha ricordato le vittime della Marmolada e il dolore che stanno vivendo le loro famiglie.

“Quando le cose non si fanno – ha detto Della Pietra -, non ci si espone mica a critiche. Quando non si fa nulla non si rischia nulla. Credo che questa sia un’opera strategica fondamentale per il nostro territorio. Quando l’Italia va ai mondiali siamo tutti commissari tecnici, quando si parla di Covid siamo tutti virologi e quando si parla di Pedemontana siamo tutti ingegneri edili ed esperti di flussi del traffico e pedaggi. Questa è un’opera che qualche anno fa rischiava di rimanere ferma”.

Se bisogna fare un paragone con il calcio – continua – devo dire che è arrivata la squadra della Regione, con un capitano che non sono io a dirlo, visto che Il Sole 24 Ore di qualche giorno fa ha detto che abbiamo il migliore capitano in campo adesso. E non è per piaggeria perché, quando c’è da scontrarsi contro il presidente o contro la Regione, non mi sono mai tirato indietro. L’hanno salvata questa opera perché rischiavamo di avere un’incompiuta. Io sono qua a ringraziare la Regione per lo sforzo che ha fatto, il dottor Dogliani e tutte le persone che hanno lavorato per un’opera incredibile. Sono felice perché il mio territorio ne beneficerà molto”.

In seguito, è intervenuto Matterino Dogliani, presidente del gruppo che sta costruendo la superstrada.

“Sono contento perché siamo arrivati alla fine di un lavoro molto sofferto e criticato – ha commentato Dogliani – Un’opera voluta da tutti e da tutti criticata. Nel 2019 leggevamo che partivano la Pedemontana Lombarda e la Pedemontana Piemontese mentre la Pedemontana Veneta agonizzava. La colpa di chi è? La colpa è dell’impresa che non riesce a trovare i finanziamenti e non ha le capacità. Noi abbiamo partecipato ad una gara e l’abbiamo vinta ma non eravamo gli artefici di tutto. Al sistema italiano non andava bene che un’impresa sconosciuta come la nostra avesse questo compito”.

Io ringrazio il presidente Zaia – conclude – perché, di fronte a tutte queste difficoltà, per lui sarebbe stato facile incolparci o mollare tutto. Ha rischiato tanto perché non era così semplice portare a casa un finanziamento di un miliardo e mezzo quando tutto il sistema italiano e le banche ci hanno detto di no. Lei, presidente, non ha ascoltato queste ‘sirene maledette’ che, senza un motivo, cercavano di affossare un’opera così importante. Lei ci ha fatti sedere ad un tavolo e ci ha costretti e sono contento: noi abbiamo rinunciato a 9 miliardi (da 21 a 12)”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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