Diventare donatori di cellule staminali emopoietiche richiede prima di tutto di essere consapevoli della propria scelta: è per questo che l’associazione trevigiana Adoces “Chiara Bandiera” ha ideato due progetti, “Bimbo dona, papà dona”, avviato nella fase pilota a Treviso, finanziato dalla Regione del Veneto e ora patrocinato dal Ministero della Salute ed esteso a livello nazionale, che si rivolge ai neopapà con meno di 36 anni (i donatori devono avere un’età compresa tra i 18 e i 36 anni non compiuti) che, insieme alla mamma, hanno scelto di donare il sangue cordonale del proprio bambino, e “Nati per donare, cresciamo donando”, che fa invece appello ai ragazzi maggiorenni dei quali, alla nascita, i genitori hanno donato il sangue del cordone ombelicale ad una banca pubblica.
Adoces “Chiara Bandiera” e la Federazione Italiana Adoces, di cui fa parte, hanno rilevato l’importanza di incrementare non solo il numero dei donatori, ma anche la loro determinazione a tener fede all’impegno preso: oggi accade purtroppo che un donatore su 4, al momento di effettuare la donazione, ci ripensi e neghi la disponibilità, mettendo a repentaglio la possibilità di trapianto del paziente con cui era risultato compatibile (la compatibilità con un donatore non familiare è molto rara, pari a 1 su 100.000).
Non è con gli appelli per i singoli pazienti, che spingono le persone a iscriversi al Registro IBMDR sull’onda di un’emozione momentanea, che si contribuisce a formare e consolidare la cultura del dono, bisogna al contrario sviluppare una convinzione solida e duratura. La risposta, secondo Adoces, è far percepire la donazione come un valore di famiglia, coinvolgendo nella scelta solidale genitori e figli.
Rivolgersi ai futuri papà, che con la propria compagna si sono già informati e hanno deciso di donare il sangue cordonale del nascituro, e ai ragazzi neomaggiorenni, dei quali alla nascita i genitori hanno donato il sangue del cordone ombelicale, significa infatti coinvolgere categorie già sensibili e informate dalle ostetriche e dai ginecologi e dunque più consapevoli (nella foto Tamara e Davide, futuri genitori e donatori).
Del progetto fanno parte integrante anche i consultori, i punti nascita e le medicine trasfusionali della sinistra Piave: Belluno, Feltre, Vittorio Veneto, Conegliano, Oderzo dove le ostetriche, i ginecologi e i medici informano ed effettuano l’anamnesi pre-donazione alle coppie.
A rafforzare la scelta di diventare donatori dei futuri papà e dei ragazzi che dai 18 ai 35 anni possono iscriversi al Registro Donatori IBMDR, c’è anche un’altra consapevolezza, che nasce dalla corretta informazione: oggi la donazione di cellule staminali è diventata un gesto molto più semplice, infatti nell’83% dei casi essa avviene con un prelievo, al pari di una donazione di sangue, e solo il 17% con il prelievo di midollo osseo.
Partecipare ai due progetti è semplice, basta contattare la sede di ADoCeS (0422-405179 o inviare una mail a dmoric.tv@libero.it).
(Foto: Adoces).
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