Due giovani fratelli, Omar e Mara, con un sogno nel cassetto: intraprendere un’attività agricola nei pressi del fiume dove hanno trascorso la loro infanzia.
Sono loro i protagonisti del documentario “I colori del silenzio”, di Francesco Di Martino e Stefano Garaffa Botta, proiettato in prima nazionale mercoledì sera, nell’auditorium di Palazzo Bomben, a Treviso, nell’ambito della rassegna cinematografica “Paesaggi che cambiano” organizzata dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche.
Sala strapiena per quest’ultimo appuntamento autunnale del ciclo di incontri, curato da Simonetta Zanon, responsabile Paesaggio della Fondazione, e dedicato ad Andrea Zanzotto (1921-2011).
L’evento è stato proposto in collaborazione con Legambiente Treviso, che, per il debutto della pellicola, ha pensato proprio alla rassegna “Paesaggi che cambiano” per l’impegno da sempre profuso dalla Fondazione Benetton nel campo degli studi e delle ricerche sul paesaggio.
Alla serata, moderata dalla giornalista Giorgia Favero, hanno preso parte i due registi Francesco di Martino e Stefano Garaffa Botta, i protagonisti Mara e Omar Longo, e il responsabile di Legambiente Treviso, Fabio Tullio.
E, per tornare alla storia raccontata nel documentario, che ha appassionato i tanti presenti, i due fratelli di cui sopra, conclusi gli studi universitari, hanno poi acquistato una vecchia cascina nelle campagne trevigiane con l’intenzione di restaurarla, costruire una famiglia e vivere lì. Siamo, non a caso, sulle sponde del fiume di risorgiva più lungo d’Europa, il Sile.
Al racconto dei due giovani che guardano con positività al futuro del fiume, si intrecciano altre tre storie che descrivono il drammatico cambiamento del paesaggio, facendo emergere il ritratto di un corso d’acqua ormai inquinato e abbandonato all’incuria.
Un percorso nella Natura che spinge tutti i personaggi, in un racconto che si fa corale, a chiedere a sé stessi: si può ancora riprogettare il futuro del fiume e ritrovare l’equilibrio interrotto tra uomo e natura?
Una storia di ritorno (alle origini) che però, scevra da stucchevoli “nostalgie”, è capace di proiettarsi nel futuro. Le proiezioni della rassegna riprenderanno a marzo 2025 con un nuovo ciclo di appuntamenti.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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