Anche la Digos trevigiana ha collaborato all’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato a Genova nei confronti di 14 cittadini pakistani legati al 27enne loro connazionale che il 25 settembre 2020, a Parigi, ha compiuto un attacco nei pressi della ex sede della rivista satirica Charlie Hebdo.
L’operazione, condotta dalla Digos ligure e gestita dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Polizia di Stato, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura di Genova e ha ricevuto anche il contributo degli uffici antiterrorismo di Spagna e Francia coordinati dall’ECTC- European Counter Terrorism Centre di Europol.
L’indagine ha preso piede quando, nell’aprile 2021, ha fatto rientro in Italia uno dei principali indagati che due mesi prima era stato arrestato nel Paese transalpino per porto in luogo pubblico di un grosso coltello.
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2022/06/fototreviso070622.jpg)
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2022/06/fototreviso070622.jpg)
Gli investigatori hanno documentato che l’uomo, sugli account Facebook, TikTok e su un canale YouTube, postava con cadenza giornaliera numerosi video mentre recitava testi inneggianti alla violenza o mentre in compagnia di connazionali, in strada o all’interno di abitazioni, brandiva machete o coltelli di grandi dimensioni mimando insieme agli altri il taglio della gola.
Gli approfondimenti effettuati sui suoi profili social hanno portato i poliziotti a svelare l’esistenza e l’operatività, in diverse province italiane e in alcuni Paesi europei, di una cellula terroristica riconducibile ad un più ampio gruppo di giovani pakistani, auto-denominatosi “Gruppo Gabar”, tutti appartenenti ai contatti diretti dell’attentatore di Parigi.
Sono complessivamente 14 le misure cautelari emesse dal Gip di Genova ed eseguite sia in Italia sia all’estero. L’accusa nei loro confronti è di associazione con finalità di terrorismo internazionale.
“Complimenti alla Polizia di Stato e alla Digos di Treviso, con quelle di varie altre città italiane, protagoniste di un blitz su scala internazionale che dimostra quanto sia importante tenere la guardia alta per difendersi dal terrorismo”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commentando l’operazione contro una cellula terroristica pakistana che ha portato a 14 arresti, uno dei quali a carico di un 22enne residente nel capoluogo della Marca.
“La Digos trevigiana, i colleghi di altre città d’Italia, la Polizia di Stato, la Comisarìa General de Informacìon spagnola e l’antiterrorismo francese con il coordinamento dell’E.C.T.C. – European Counter Terrorism Center di Europol – aggiunge Zaia – hanno dimostrato un grande pregio, unito alla tenacia e all’intelligenza investigativa: saper fare squadra per il comune obiettivo della salvaguardia della legalità e dell’incolumità della gente”.
(Fonte: Polizia di Stato e Regione Veneto. Foto: Polizia di Stato).
#Qdpnews.it