Nuove progettualità per la gestione della malattia di Parkinson: dai video educativi al servizio di telemedicina

Nonostante la pandemia di Covid-19, non si sono fermate le attività a supporto dei malati di Parkinson.

L’emergenza sanitaria, infatti, ha reso più complessa la gestione di questa patologia, riducendo anche le possibilità di attività motoria per i pazienti: un’attività fondamentale per affrontare la malattia.

Alla luce di questa situazione, quindi, è stato allestito il servizio di telemedicina, per mantenere un contatto con il paziente, seppure a distanza.

Ma non è tutto: negli ultimi tre anni venivano organizzati due incontri annuali di educazione terapeutica, da cui sono stati ricavati dieci video.

Si tratta di corsi multidisciplinari che vedevano il coinvolgimento di diversi professionisti, in grado di fornire al paziente il maggior numero di informazioni e il miglior supporto possibile per affrontare quotidianamente la patologia.

La diagnosi iniziale, la gestione dei farmaci, la comunicazione medico-paziente, le tecniche riabilitative sono state solamente alcune delle tematiche affrontate, proposte “in maniera semplice ma scientifica”, a cui si sono aggiunti dei consigli pratici come quelli riguardanti la sfera nutritiva.

Ciononostante il servizio è destinato a non fermarsi qui, come hanno confermato dall’Ulss2: l’obiettivo è infatti quello di costruire insieme ai pazienti una “piramide dei bisogni”, per trovare ulteriori modalità di supporto necessarie ad affrontare il Parkinson.

A Treviso, ad esempio, sono state riattivate tutte quelle terapie utili alla gestione della malattia in fase avanzata.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati