Nella denominazione che da tempo accompagna lo scorrere delle generazioni i sociologi questa volta hanno deciso di marcare in modo significativo il cambiamento con il passaggio dall’alfabeto latino a quello greco: dalla generazione Zeta alla generazione Alpha. Sono i nati all’inizio degli anni ’10 che appartengono a quest’ultima generazione e che rappresentano gli adolescenti di oggi. Frecce scagliate nell’avvenire, è vero, ma che dobbiamo comprendere oggi, altrimenti rischiamo di arrivare troppo tardi.
È questo l’obiettivo che si è dato l’Osservatorio per le Dipendenze della Provincia di Treviso, nato nel 2022 con un protocollo d’intesa tra Azienda Ulss 2 Marca trevigiana, Conferenza dei Sindaci, Ufficio Scolastico Provinciale, Forze dell’Ordine e Prefettura.
Grazie al supporto di Ascopiave, l’Osservatorio ha potuto effettuare una nuova indagine sugli stili di vita degli adolescenti in un campione rappresentativo degli Istituti scolastici secondari di secondo grado della provincia di Treviso. Lo studio è stato presentato ieri, tra gli altri, alla Conferenza dei Sindaci della Marca trevigiana, ai rappresentati dell’Osservatorio delle Dipendenze e degli Enti del Terzo Settore.
Lo studio
A cavallo tra il 2023 e il 2024 sono stati somministrati 3.685 questionari che indagavano gli stili di vita in generale (sonno, alimentazione, rapporti con i genitori, etc.) e i comportamenti a rischio in particolare (uso di sostanze e di alcolici, gioco d’azzardo, gaming e altri).
Hanno partecipato 48 sezioni di 32 diverse scuole divise tra licei, istituti professionali e istituti tecnici diffuse su tutta la provincia. Il 90% degli studenti che le frequentavano ha accettato di rispondere al questionario (1697 ragazze e 1936 ragazzi).
Il rapporto con genitori e amici, la scuola e lo sport
Circa l’80% del campione appare soddisfatto della relazione con i genitori, con gli amici e della propria salute, circa il 75% si sente sostenuto dai propri genitori e più dell’80% dichiara di non avere difficoltà a dire dove e con chi esce la sera; tra il 60 e il 70% ha buone aspettative di realizzazione futura sia in ambito lavorativo che affettivo e sociale. Restando nell’ambito familiare, quasi tutti (ragazzi e ragazze) riferiscono di aver aiutato in casa nelle faccende domestiche o nell’accudimento di qualche familiare nella settimana precedente la rilevazione.
Nel tempo libero, circa il 50% delle ragazze e il 70% dei ragazzi pratica sport almeno una volta a settimana, a conferma di un territorio che promuove l’attività sportiva e garantisce opportunità in questo ambito, inoltre circa metà, senza differenze di genere, pratica un hobby.
Per quanto concerne la scuola, il 64% delle studentesse e il 54% degli studenti valutano almeno “buono” il proprio rendimento scolastico.
Scende invece la soddisfazione verso sé stessi nei maschi (62%) e soprattutto nelle femmine (36%) a testimonianza del fatto che l’immagine di sé, in età adolescenziale, rimane un aspetto critico.
L’indagine mette anche in evidenza alcuni comportamenti della vita quotidiana che possono destare preoccupazione: per esempio il 41% delle ragazze dichiara di dormire meno di 6 ore per notte e appena il 55% degli studenti fa colazione tutti i giorni e circa 1 su 3 percepisce un elevato stress scolastico. Il 67% non si sente all’altezza dello standard scolastico richiesto, percentuale che sale all’80% per le ragazze.
L’uso di sostanze
Per quanto riguarda l’uso di sostanze psicoattive colpisce il consumo di nicotina, in particolar modo attraverso la diffusione delle e-cig, soprattutto a danno delle ragazze che superano nel consumo i coetanei, contrariamente a quanto accadeva in passato. Il consumo di alcolici rimane elevato e desta preoccupazione la quota molto alta di minorenni (75%) che dichiarano di aver assunto alcolici: di questi, 4 su 10 hanno bevuto in bar o altri locali dove vige il divieto di servire loro alcolici. Una eguale percentuale di ragazzi e ragazze riferisce almeno un’ubriacatura nell’ultimo mese (18%) e, sempre nell’ultimo mese, di aver bevuto “binge” cioè 5 o più drink consecutivamente in un’unica occasione (40%).
La cannabis rimane tra le sostanze illegali più usate e riguarda circa un 20% del campione complessivo, con percentuali che salgono in modo quasi lineare con il salire dell’età, mentre l’uso problematico si concentra tra gli assuntori minorenni. Il 24% del campione, in prevalenza ragazze, riporta uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, adducendo come principali motivazioni lo stare bene con sé stessi e migliorare le prestazioni scolastiche. Il diffuso uso di energy drinks (72% tra i ragazzi, 57% tra le ragazze) sembra motivato non solo dall’idea di migliorare le prestazioni sportive, ma anche il proprio aspetto fisico e correla con una molteplicità di altri comportamenti a rischio.
Il web
Il tempo trascorso in rete è dedicato prevalentemente a chattare sui social e il 53% delle ragazze dichiara di trascorrere più di due ore al giorno in quest’attività: un uso potenzialmente problematico di internet riguarda il 52% delle ragazze e il 45% dei ragazzi.
Uno dei più diffusi passatempi è giocare ai videogiochi: ci gioca il 94% dei maschi e il 60% delle femmine, con una quota di videogiocatori “a rischio” che arriva al 28% dei ragazzi (8% tra le ragazze).
Correlazioni tra comportamenti protettivi e a rischio
Si è cercato infine di indagare se e come i diversi comportamenti e le diverse situazioni “protettive” o “a rischio” siano correlati tra loro e quali differenze ci siano per genere, nazionalità e scuola frequentata. In particolare sono stati analizzati i seguenti comportamenti/situazioni protettivi: leggere almeno una volta a settimana, praticare sport almeno due volte a settimana, avere un buon rendimento scolastico, essere soddisfatti di sé stessi, avere buone condizioni economiche familiari, convivere con entrambi i genitori, avere genitori cha sanno dove e con chi si esce la sera.
Queste variabili sono state messe in relazione con i seguenti comportamenti/situazioni a rischio: consumo di prodotti con nicotina (sigarette “normali” o e-cig), abitudine al fumo quotidiano, presenza di ubriacature nel mese dell’intervista, frequente consumo di alcol, uso di cannabis, uso di altre droghe, uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, avere comportamenti illegali, avere rapporti sessuali non protetti, essere incorsi in incidenti stradali, riferire uno stress scolastico elevato, “bruciare” scuola, gioco d’azzardo, utilizzo eccessivo di internet.
Da questa analisi più approfondita è emerso in maniera significativa che:
- gli studenti che tengono comportamenti “a rischio” presentano un profilo di maggior vulnerabilità comportamentale rispetto agli studenti che non li adottano: con rarissime eccezioni, tutti questi comportamenti sono tra loro associati, in egual modo tra i due sessi.
- contrariamente a quanto accade per i comportamenti a rischio, le associazioni con le situazioni “protettive” sono meno forti, diverse tra ragazzi e ragazze e spesso non significative. Tra le situazioni prese in esame, si differenzia l’avere un buon rendimento scolastico che, sia tra i ragazzi che tra le ragazze, è correlato ad una significativa riduzione di tutti i comportamenti a rischio. In misura minore, ma comunque interessante, anche una buona comunicazione con i genitori (qui rappresentata dal fatto che sappiano con chi e dove si esce la sera) risulta associata ad una riduzione dei rischi.
- le ragazze, tranne che per fumo e alcol, hanno meno frequentemente dei maschi comportamenti rischiosi o illegali, leggono di più, studiano di più, vanno meglio a scuola, ma sono più stressate, usano più psicofarmaci, sono meno soddisfatte dei rapporti interpersonali, sono meno soddisfatte di sé stesse, mostrano meno fiducia nella propria realizzazione futura.
- gli italiani di seconda generazione bevono meno dei loro coetanei “autoctoni”, leggono di più, aiutano di più in casa ma fanno meno sport e altre attività extrascolastiche. Inoltre vanno peggio a scuola, fanno più spesso assenze da scuola senza motivo, sono più stressati dalla scuola, sono più spesso vittime di cyberbullismo e in generale mostrano meno fiducia nella propria realizzazione futura.
- nel confronto tra scuole, anche se in misura minore di quanto ci si poteva aspettare, troviamo più frequentemente situazioni che vedono sfavoriti gli studenti degli istituti professionali, rispetto a quelli dei tecnici, a loro volta sfavoriti rispetto a chi frequenta i licei.
Analisi dei risultati e obiettivi di sostegno ai ragazzi
Le correlazioni confermano, ancora una volta, come i diversi fattori in gioco, di rischio e di protezione, interagiscano in modo complesso nel formare percorsi evolutivi virtuosi o di disagio. Sono queste interazioni che l’Osservatorio, con l’aiuto degli esperti, approfondirà per decifrare il mondo adolescenziale e per orientare e mettere a punto interventi preventivi in modo efficace e mirato, favorendo l’adozione di stili di vita sani e promuovendo il benessere in ogni contesto. Con l’obiettivo, importantissimo per le istituzioni ma, in primis per i ragazzi e le loro famiglie, di aiutare gli adolescenti della Marca a trovare la propria strada e realizzarsi in questa “modernità liquida”, fatta di complessità, ipertecnologia, fluidità, dinamismo, imprevedibilità, incertezza, stress, precarietà, famiglie più o meno allargate, più o meno unconventional: un mondo nel quale diventare adulti senza troppi “sbandamenti” può essere, è bene non dimenticarlo, parecchio difficile.
Link all’indagine https://www.aulss2.veneto.it/index.cfm?action=mys.apridoc&iddoc=9732
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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