L’insonnia è una delle problematiche maggiormente diffuse nella popolazione: come nella maggior parte delle patologie, uno stile di vita sano e corretto è l’elemento principale per dormire bene e trovare sollievo.
Lo stile di vita è chiaramente influenzato dall’attività lavorativa che ci crea stress, ci fa mangiare male e ad orari strani: correggere queste cattive abitudini può portare a migliorare questo aspetto.
L’insonnia va inquadrata dallo specialista anche sulla base della tipologia: talvolta il paziente fa fatica nella fase di addormentamento, talvolta non ha alcuna fatica ad addormentarsi ma si sveglia nel bel mezzo della notte e la passa guardando il soffitto. Sono alcune delle tipologie di insonnia differenti che vanno inquadrate e trattate diversamente.
L’insonnia o i disturbi che portano a sonnolenza diurna e alterazione dello stato dell’umore durante la giornata a causa di un sonno poco soddisfacente vanno attenzionati dopo un periodo di almeno qualche mese.
La depressione è una delle patologie più frequentemente associate all’insonnia: talvolta è la stessa depressione che può scatenare l’insonnia, talvolta è l’insonnia stessa a causa di una qualità di vita scadente può indurre il paziente a sviluppare un certo grado di depressione, non va quindi trascurata.
Lo stile di vita è l’aspetto principale: mangiare presto la sera evitando di coricarsi o di guardare la televisione stesi nel divano rendendo la digestione più difficoltosa, evitare di dormire in posizione supina favorendo la posizione laterale, il controllo del peso corporeo ed evitare l’assunzione di alcolici o di eccitanti nel corso della serata.
Una dieta equilibrata e una cena non troppo calorica sono sicuramente un fattore che può aiutare nella gestione dei sintomi sonno-correlati. Evitare inoltre l’assunzione di alcolici e il fumo, evitare anche di utilizzare gli apparecchi elettronici prima di addormentarsi perché rappresentano degli eccitanti a livello della corteccia non aiutando nella fase d’addormentamento.
Il caffè durante la giornata può essere assunto. Alla sera, se un paziente ha difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno in modo prolungato, andrebbe sicuramente evitato.
Spesso confusa o associata con l’insonnia è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, una patologia particolarmente diffusa che si manifesta con episodi di sonnolenza diurna ma che può essere anche poco evidente dal punto di vista sintomatologico e che determina delle pause durante il respiro associate spesso anche all’arrossamento. La sua correzione può sicuramente migliorare la qualità della vita.
Per la diagnostica dell’insonnia o delle apnee ostruttive del sonno ci sono diversi specialisti che possono essere coinvolti: la diagnosi è spesso multidisciplinare, la polisonnografia è un esame fatto dallo pneumologo e quindi dalle unità operative di pneumologia dell’Ulss 2. Per quanto riguarda l’insonnia, anche il neurologo è direttamente coinvolto nell’escludere patologie del sistema nervoso che possono incidere nella genesi della malattia.
Di tutto ciò, Qdpnews.it – Quotidiano del Piave ha parlato con lo pneumologo dell’Ulss 2 Andrea Ballarin.
(Autore: Matteo De Noni)
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