Una rivisitazione innovativa, in stile cicchetto, della tradizionale “sopa coada” ha portato al trionfo la brigata degli agriturismi di Turismo Verde Treviso – Cia Treviso al Festival degli Agrichef del Veneto a Recoaro Terme.
Con la collaborazione degli studenti della 4C1 e della prof.ssa Monica Petrin dell’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Recoaro Terme, gli Agrichef degli agriturismi Dal Moro, Ai Bagolari, Ai Casoni, Il Mulino e Il Podere, in un vero e proprio lavoro di squadra, hanno presentato alla commissione di esperti il “Picciotondo”, ovvero la rivisitazione della tradizionale ricetta veneta risalente al Rinascimento.
“La ricetta vuole aprirsi alle nuove generazioni e nuovi modi di vivere l’agriturismo alla scoperta della tradizionale cucina rurale veneta. Abbiamo voluto cambiare il concetto del piatto, proponendolo in stile cicchetto adatto a un agri-aperitivo, mantenendo il gusto dato dall’utilizzo degli ingredienti della ricetta tradizionale e collegandolo al tema della stagionalità che rappresenta la ristorazione rurale” spiegano gli agriturismi di Turismo Verde Treviso.
La “Sopa coada” 2.0 proposta prevede l’utilizzo dei prodotti di qualità, dal Radicchio Rosso IGP alla Zucca Dellica biologica, dal Grana Padano DOP al pane delle PPL (Piccole Produzioni Locali) proposto in tre versioni, bianco, alla zucca e al Radicchio. Il piatto rivisitato è stato abbinato a un vino Spumante Rosè Brut della Cantina Furlan, azienda agrituristica di Turismo Verde Treviso e abbinato dalla sommelier, e professoressa dell’Istituto, Vanessa Lovato. La prossima tappa vedrà gli agriturismi di Treviso, e una rappresentanza dell’Istituto, portare il piatto al Festival nazionale a Roma, che riunirà tutte le regioni d’Italia con le ricette della tradizione rivisitate.
“Abbiamo sperimentato il felice connubio tra cibo e relazioni – ha sottolineato Massimo Chilese, dirigente dell’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Recoaro Terme – Lo stare a tavola, dunque, come un’occasione di convivialità e ascolto e dell’altro. In un mondo dove i rapporti umani sembrano essere solo virtuali, tale vicinanza serve a recuperare i veri valori”. Presente al Festival anche il Provveditore agli Studi di Vicenza, Nicoletta Morbioli: “Questa scuola ha dato i natali a degli studenti che sono diventati chef famosi a livello nazionale e internazionale. Grazie al Festival abbiamo riscoperto una nuova figura professionale: l’Agrichef, ovvero il cuoco e l’imprenditore agricolo insieme. Il quale è in grado di trasformare magistralmente i prodotti, nel rispetto della biodiversità.”
“Abbiamo da subito trovato degli studenti molto interessati e propositivi che si è trasformata in un’ottima collaborazione nello sviluppo del piatto e poi in cucina.” – spiega Serena Battiston, presidente di Turismo Verde Treviso e agrichef della brigata – “Noi agriturismi siamo custodi dei sapori della tradizione e garanzia di qualità dei prodotti che mettiamo nei piatti e provengono dai nostri campi e dai nostri allevamenti. Oggi però l’agriturismo ha anche una sfida importante: quella di saper proporsi con un linguaggio contemporaneo, rivolgendosi a più tipologie di persone e diverse generazioni. Il ‘Picciotondo’, da noi proposto, racconta proprio il dinamismo dei nostri Agriturismi”.
La vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, ha ricordato che “la buona cucina è un mezzo per arrivare all’arte, al paesaggio e, in ultima analisi, alle nostre aree rurali”. Un concetto ribadito anche dal presidente di Cia Agricoltori Veneto Veneto, Gianmichele Passarini: “Le Terre Alte sono uno scrigno dal quale ripartire. Una buona prassi che non può prescindere dall’agricoltura. Che, appunto, non è soltanto eccellenze, ma salvaguardia dell’ambiente e motivo di tenuta socioeconomica”.
“Un plauso alla squadra degli agriturismi di Turismo Verde di CIA Treviso per il trionfo a questa splendida iniziativa che ha il pregio di coniugare tradizione e innovazione, il tutto al fine di valorizzare le produzioni dei nostri territori e gli sforzi dei produttori CIA Treviso che spesso, anche con piccole attività, riescono a portare al consumatore finale valori e tradizione della realtà agricolo-gastronomica” sottolinea Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso.
Secondo Turismo Verde Veneto, inoltre, il valore del Festival Agrichef crea un’onda lunga che può davvero avere delle ripercussioni positive sul territorio stesso. A seguito della pandemia, ha concluso il presidente di Turismo Verde Cia Veneto, Donata Cenedese, “sempre di più il grande pubblico chiede uno stretto contatto con la natura. Le famiglie sembrano aver riscoperto le nostre primizie. Dietro alle stesse esiste tutta una storia da raccontare. I clienti cercano emozioni e suggestioni”.
(Foto: Cia Treviso).
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