Quattro incontri rivolti agli specialisti per coordinare l’attività e individuare i pazienti che non sanno o non si sono ancora sottoposti alla terapia gratuita per eliminare il virus dell’epatite C, una terapia di poche settimane, senza effetti collaterali e non tossica per eliminare definitivamente il virus.
Il quadro è allo stesso tempo complesso e confortante: da una parte, persiste un alto numero di pazienti affetti da HCV, dall’altra, si ha grande fiducia nella comprovata efficacia delle nuove terapie per sconfiggere il virus.
Ecco un tema del progetto “HCV: Be Fast, Be Different”: un momento di riflessione che ha lo scopo di riunire specialisti di vari settori, fra cui epatologi, infettivologi, internisti, per un confronto costruttivo volto a identificare dei percorsi clinici condivisi per l’individuazione e l’invio al trattamento antivirale dei pazienti nei quali l’infezione da HCV non è stata ancora diagnosticata.
Nel Veneto ci sono 31 Centri prescrittori per la terapia HCV e ad oggi risultano trattati circa 13mila pazienti. La Provincia di Treviso è tra le province più virtuose con 2089 persone trattate al giugno 2019. La Regione Veneto ha avviato programmi per l’eliminazione dell’HCV sul territorio, allo scopo di individuare pazienti HCV positivi che possano essere avviati al trattamento.
Il consumo di sostanze per via iniettiva è oggi tra le cause principali di nuove infezioni da HCV. Dal punto di vista epidemiologico i consumatori di sostanze per via iniettiva costituiscono il target prioritario su cui bisogna intervenire, rappresentando la popolazione con il maggior rischio di trasmissione di HCV.
“Da diversi anni è in atto una stretta collaborazione tra i medici dei servizi per le dipendenze e gli specialisti infettivologi ed epatologi – dichiara Cristina Rossi del reparto malattie infettive dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
L’Italia è il paese europeo con la più elevata prevalenza di infezione da HCV, con una media stimata dell’1.5% e sono circa 12mila i decessi annui attribuibili all’infezione.
Oramai da mesi, sono stati introdotti e resi disponibili in Italia per tutti i pazienti i nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (Daa) specifici per il trattamento dell’infezione cronica HCV relata, dotati di elevatissima efficacia e di scarsi effetti collaterali. “Questi farmaci hanno rivoluzionato l’approccio nei confronti del trattamento della patologia, consentendo di ottenerne la guarigione in una percentuale di oltre il 95% dei pazienti trattati – evidenzia il professor Pierluigi Toniutto, Direttore dell’Unità di Epatologia e Trapianto di fegato presso l’Università di Udine. – Dall’introduzione dei Daa in Italia, sono stati sottoposti a trattamento antivirale circa 200mila pazienti, con un ritmo di circa 35mila pazienti per anno”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Studio Comunicazione Diessecom).
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